Aziende e regioni

Ribasso del 90% per antitumorale in Piemonte

di Emiliano Calabrese


Zero, quattro e sette. Non si tratta dei numeri di un prefisso telefonico, bensì del nuovo prezzo per singola capsula (0,47€) dell'Imatininb mesiliato, farmaco antitumorale tra i più usati grazie alla sua capacità di agire in modo selettivo rispetto alla chemioterapia tradizionale. La base d'asta del medicinale, che ha visto la scadenza del certificato complementare di protezione il 21 dicembre scorso, era stata fissata dalla società di committenza regionale del Piemonte (SCR) a 4,76€, prezzo ex factory dei vari equivalenti autorizzati dall'Agenzia italiana del farmaco (AIFA). A conti fatti, La Regione Piemonte ha ottenuto un risparmio superiore ai 10 milioni di euro l'anno sul farmaco antitumorale Imatinib grazie a un ribasso del prezzo originale del 90%.
Insomma, l'ente presieduto da Sergio Chimparino, sembra aver preso alla lettera, almeno per la parte legata ai farmaci (quasi 8 miliardi d euro), quanto previsto dal Governo con l'approvazione del DPCM 24 dicembre 2015, quello, per intenderci, che individua le categorie merceologiche oggetto di gara da parte dei soggetti aggregatori per il biennio 2016/2017.
«Siamo soddisfatti per l'esito di questa gara, che ci permette di continuare a garantire la salute dei cittadini ma conseguendo risparmi considerevoli e dunque liberando risorse utili per rafforzare la nostra sanità - sottolinea l'assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta -. Questo è un esempio di come le gare sulla farmaceutica rappresentino una grande opportunità per il sistema sanitario».
Non solo, considerato che Saitta ricopre il ruolo di coordinatore in Commissione Salute pesso la Conferenza delle Regioni, c'è da augurarsi che quanto avvenuto in Piemonte possa essere rapidamente ripreso anche nel resto della penisola. In proposito l'ultimo rapporto OsMed dell'AIFA inserisce l'Imatinib mesiliato tra i “top five” nella speciale classifica dei medicinali a maggior impatto di spesa erogati in distribuzione diretta e per conto (Tab. 7.5.5) per un importo che a livello nazionale, nel 2015, ha superato i 165 milioni di euro. Dunque, considerato lo sconto di oltre il 90% ottenuto da SCR, l'impatto nei bilanci delle varie regioni potrebbe essere non del tutto indifferente pur tenendo in considerazione che tuttora vige la copertura brevettuale per l'indicazione al trattamento dei pazienti adulti con tumori stromali del tratto gastro-intestinale (GIST).
Infine, vale la pena sottolineare che la negoziazione è stata possibile anche grazie ad un altro aspetto e cioè la presenza del medicinale in questione all'interno del prontuario della distribuzione diretta, una delle forme alternative di distribuzione che garantiscono la presa in carico e la continuità assistenziale del paziente tra l'ospedale ed il territorio. Aspetto quest'ultimo non indifferente soprattutto in considerazione della recente attivazione del Tavolo della Farmaceutica che ha tra i suoi obiettivi proprio quello di individuare un modello di distribuzione dei farmaci che sia equo, compatibile con le risorse disponibili e che permetta ai cittadini di accedere ai medicinali con le stesse modalità sull'intero territorio nazionale.



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