Aziende e regioni

Stomizzati, prosegue il braccio di ferro tra Fais e Regione Veneto

di Er.Di.

Prosegue il braccio di ferro tra la Fais e la Regione Veneto sul bando di gara «per l’affidamento della fornitura, mediante accordo quadro, di dispositivi per stomie, in ambito ospedaliero e domiciliare». Dopo le osservazioni della onlus, ascoltata insieme ad Aisve, il bando di gara è stato rettificato e i termini prorogati. Ma non basta, secondo la presidente Fais, Marina Perrotta, che in una lettera indirizzata alla Regione e all’assessore Luca Coletto, torna a manifestare «forte preoccupazione in quanto lo strumento della procedura concorsuale, accordo quadro compreso, potrebbe non assicurare ai pazienti stomizzati il dispositivo medico con le caratteristiche di miglior adattamento alle sue esigenze».

Infatti , secondo Fais, si potrebbe verificare il caso che qualche azienda non partecipi o venga esclusa o che non offra tutti i prodotti in catalogo con lo sconto superiore al 35%. «Ne consegue - spiega Perrotta - che i pazienti portatori di stomia che utilizzano prodotti non offerti o non ammessi a partecipare, per le regole che disciplinano tale procedura concorsuale, rimarrebbero privi del proprio dispositivo medico e quindi verrebbe loro negato il diritto della libera scelta statuito e dalla legge regionale 34/2003 e dal Dpcm sui Lea».

Insomma, «nessuna procedura concorsuale» sembra idonea ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi regionali e statali in materia, «ossia fornire al paziente stomizzato l’appropriato ausilio al fine di assicurare un adeguato stato di salute, di prevenire le complicanze causate da erroneo dispositivo, restituire un dignitoso livello di benessere fisico, mentale e sociale, così come definito dall’Oms nel lontano 1948, tant’è vero che il
legislatore, ponendo fine ad ogni sorta di incongruenza, purtroppo presente nella precedente normativa, ha disposto che le Regioni adottano modalità di acquisto e di fornitura che garantiscano agli assistiti la possibilità di ricevere, secondo le indicazioni cliniche a cura del medico prescrittore, i prodotti inclusi nel repertorio più adeguati alle loro specifiche necessità e assicurano la funzione di rieducazione specifica».

Fais è pronta a dare battaglia. «Se si dovessero verificare le circostanze sopra espresse che non consentano alle aziende sanitarie di erogare gli ausili per stomia di cui alla classe - conclude Perrotta - per come chiaramente statuito dalla legislazione regionale e statale in questione, o che costringano i pazienti ad esigere dai medici prescrittori le richieste motivazioni e subire vessazioni di sorta, si vedrà costretta ad adire gli organi preposti per la tutela dei diritti dei pazienti».


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