Aziende e regioni

Dal Tar Piemonte semaforo verde alla gara per il vaccino pneumococcico

di Emiliano Calabrese

Se invece dei giudici del TAR ci fosse stato un arbitro di tennis a regolare la disputa sul vaccino pneumococcico, tra Regione Piemonte e la multinazionale del farmaco Pfizer, alla fine della contesa avrebbe certamente decretato un netto “game, set e match” tutto in favore della prima.

Questo perché l'Ordinanza n. 495/2017 non dà adito a dubbi riguardo la richiesta di annullamento del bando di gara n. 98-2017 .

L'Ordinanza
L'azienda farmaceutica leader nel settore dei medicinali, riteneva che non fosse possibile mettere in competizione i due vaccini attualmente in commercio e cioè il “Prevener 13” (Pfizer) ed il “Synflorix” (Glaxosmithkline), ma i togati amministrativi piemontesi hanno ritenuto il ricorso privo di elementi di fondatezza in quanto: “la scelta di utilizzare una determinata tipologia di vaccino è demandata alla Regione, che, nel caso in esame […] ha ritenuto di porre in concorrenza all'interno del medesimo lotto entrambi i vaccini pneumococcici coniugati attualmente commercializzati in Italia”.
Occorre, inoltre, precisare che la scelta di optare per una gara è giunta a seguito di una relazione istruttoria del servizio di riferimento regionale di epidemiologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (SEREMI). Quest'ultimo - come si legge nel dispositivo – riporta in modo accurato “le ragioni per cui il profilo complessivo di protezione del PCV10 (garantito da Synflorix) viene ritenuto rispondente allo scopo di protezione e di prevenzione dalle malattie da pneumococco nella Regione Piemonte, in relazione alla diffusione dei ceppi; da ciò - proseguono i giudici della Sezione Prima - ne discende anche la legittimità del criterio del minor prezzo […] dal momento che le due tipologie di vaccino (Prevenar13 e Synflorix), sono ritenute di pari efficacia profilattica”.

L'indagine conoscitiva sui vaccini dell'Agcm
È molto probabile che la scelta di chiamare in causa il SEREMI sia arrivata in considerazione dell'indagine conoscitiva sui vaccini per uso umano effettuata dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato . Nel documento elaborato dall'ente presieduto da Antonio Pitruzzella, si segnala come «nel caso dei vaccini anti-pneumococcici, prima voce della spesa vaccinale pubblica (84 milioni di euro), si è registrata – invece - una situazione di assoluta prevalenza di un prodotto, il Prevenar13 di Pfizer, preferito dalle stazioni appaltanti in quanto offre una copertura vaccinale per più ceppi sierotipici rispetto al prodotto concorrente, il Synflorix di GlaxoSmithKline. In assenza di decisioni ufficiali sull'eventuale equivalenza medica (da cui dipende la sostituibilità commerciale) di vaccini con coperture sierotipiche diverse, si è così assistito al perdurante monopolio di un prodotto, che, pur a fronte di volumi di vendita crescenti e garantiti nei confronti del SSN, ha aumentato negli anni i propri prezzi».

Adesso non resta che aspettare l'esito della gara telematica che ha quale importo complessivo 13,953 milioni di euro, a fronte di 300.000 mila dosi (prezzo singola dose a base d'asta 46,51 euro). L'auspicio dalle parti di Corso Regina, sede dell'assessorato di Antonio Saitta, è quello di risparmiare 7/8 milioni di euro da reinvestire in prevenzione e promozione della salute sul territorio.


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