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Quality Day al Bambino Gesù, così migliorano la clinica e l'accoglienza

di Massimiliano Raponi (direttore sanitario del Bambino Gesù - Roma)

Il Quality Day del Bambino Gesù è un attività ormai consolidata, iniziata nel 2010, di cui si è svolta in questi giorni la nona edizione. Una giornata dedicata alla presentazione e alla condivisione delle migliori pratiche cliniche, progettate e sperimentate in ospedale dal personale sanitario, per promuovere sempre di più la qualità e la sicurezza delle cure.
Dal 2010 sono stati attuati complessivamente quasi 300 progetti, molti dei quali interdipartimentali, che hanno portato a cambiamenti consolidati della pratica clinica e della continuità assistenziale, in particolare per neonati, bambini e ragazzi con malattie croniche e complesse.
Solo nel 2017, sono stati realizzati 31 progetti, 8 dei quali interdipartimentali. Il 21 marzo sono stati premiati i 5 progetti vincitori dell’ultima edizione, valutati dai direttori e coordinatori infermieristici e tecnici dei dipartimenti, in base a 4 categorie: innovazione, adesione agli standard JCI e al Piano di Qualità dell'Ospedale, risultati conseguiti e trasferibilità del progetto ad altri dipartimenti. C'è un vincitore per ogni ambito e poi un vincitore assoluto, che ha ottenuto i punteggi complessivamente più alti.
Novità di quest’anno, un premio speciale assegnato alla campagna di promozione della vaccinazione antinfluenzale – “Vacciniamoci insieme! Insieme si vince” – che ha coinvolto tutto il personale dell’Ospedale.
Tornando ai risultati del Quality Day, il primo premio è stato assegnato al progetto “Mi sento bene” realizzato dai dipartimento di emergenza e accettazione, dal dipartimento medico e chirurgico di cardiologia pediatrica e da quello di neuroscienze e neuroriabilitazione. Grazie all’uso della piattaforma di messaggistica WhatsApp, i medici dell’Ospedale hanno sperimentato una nuova procedura per il monitoraggio e la gestione del disturbo post traumatico da stress nei pazienti sotto posti a Ecmo (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), la tecnica di circolazione extracorporea utilizzata per trattare pazienti con insufficienza cardiaca e/o respiratoria acuta.
Per l’ambito innovazione, è stato premiato “Voglio giocare con te”, progetto per ridurre il periodo di isolamento dalla scuola e dalla famiglia del bambino sottoposto a cure radioterapiche. Grazie a questo metodo – studiato e realizzato con l’aiuto della Fisica sanitaria, dai Dipartimenti di Diagnostica per immagini, Oncoematologia e Pediatria universitaria ospedaliera - il bambino può tornare più rapidamente e in completa sicurezza alla sua vita normale.
Il “Percorso multidisciplinare del paziente affetto da cardiomiopatia: inquadramento cardiogenetico” è stato invece premiato per l’adesione agli standard JCI e la coerenza con il programma aziendale per il miglioramento continuo della qualità dell’assistenza. Il progetto ha messo a punto un percorso di presa in carico per determinare la componente genetica della patologia e implementare quindi un percorso personalizzato di cura. SI tratta del progetto più trasversale e multidisciplinare, la cui realizzazione ha coinvolto circa 20 unità tra quelle cliniche e quelle di ricerca.
Il progetto delle 3 A “Accogliere, Accudire, Accompagnare” è stato premiato nella categoria risultati conseguiti. Si tratta di un percorso di supporto psicologico dedicato alle famiglie dei bambini candidati a un intervento oculistico di tipo demolitivo. L’esperienza maturata nella gestione di questi particolari pazienti da parte dell’oculista ha evidenziato la necessità di un approccio multidisciplinare, in cui le specifiche competenze potessero meglio garantire l’accettazione della diagnosi ed un migliore adattamento alla condizione clinica.
Il progetto “Applicazione del monitoraggio neurofisiologico in chirurgia pediatrica”, è stato infine premiato nell’ambito trasferibilità ad altri dipartimenti. L’introduzione del monitoraggio neurofisiologico durante gli interventi di neurochirurgia permette di ottenere non solo dati di tipo anatomico, ma anche di tipo funzionale. È così possibile ridurre in maniera significativa il rischio di deficit neurologici post-operatori.
Al di là dei singoli progetti premiati, il valore aggiunto del Quality Day è rappresentato dalla sfida a migliorare continuamente la qualità dell’assistenza, puntando su innovazione, misurazione dei risultati, applicazione e spirito di squadra. Progettare buone pratiche multidisciplinari e interdipartimentali significa porre costantemente e concretamente il paziente al centro dell'azione di cura.


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