Aziende e regioni

La governance di Fiaso/ Airespa: sì alla cultura del "management della sicurezza"

di Matteo Tripodina (presidente Airespsa - Associazione Rssp ambiente sanitario)

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24 Esclusivo per Sanità24

È evidente che l’intero settore della Sanità, sia pubblica che privata, ha subito in maniera pesante la crisi economica, e non posso che essere favorevole e sostenere la proposta di Fiaso di introdurre un Fondo straordinario per l’innovazione , in quanto i segnali che arrivano dagli operatori impegnati quotidianamente nelle Aziende confermano la necessità di un ammodernamento generale dell’intero sistema sanitario che va oltre gli aspetti strutturali o impiantistici ma investe in pieno l’organizzazione del lavoro. L’innovazione è tra l’altro alla base del significato di misura di prevenzione, essendo quest’ultima concepita come quella tecnologicamente più avanzata per eliminare o mitigare il rischio. Ne consegue che la salute e la sicurezza sul lavoro del nostro personale e dei pazienti, può solo beneficiare di tale investimento anche in considerazione del costante invecchiamento della popolazione lavorativa della Sanità.

Le aziende sostengono costi importanti per la “non sicurezza”, basti pensare che i dati forniti da Inail attestano il valore, sull’intero comparto produttivo italiano, intorno al 3% del Pil nazionale. È un dato significativo, che dimostra la necessità di un cambiamento di visione: dalla sicurezza di tipo meccanicistico alla cosiddetta sicurezza organizzativa. Ritengo importante riuscire a determinare questi costi anche in ambito sanitario così da pianificare gli investimenti – strutturali e organizzativi – e conseguentemente consentire la verifica della loro efficacia. Tra questi ritengo fondamentale l’adozione di sistemi informativi e tecnologie in grado di supportare il management nell’analisi ed ottimizzazione dei processi lavorativi anche in ottica di sicurezza sul lavoro. A breve termine è possibile ottenere importanti economie – da reinvestire in salute e sicurezza sul lavoro – mediante l’adozione di Modelli Organizzativi Gestionali per la Sicurezza sul Lavoro (Sgsl) che, efficacemente attuati, consentono di accedere alla riduzione del premio assicurativo pagato annualmente all’Inail.

Il rischio organizzativo
L’organizzazione di un’azienda sanitaria od ospedaliera presenta caratteristiche di multidisciplinarietà tali da determinare la contemporanea presenza di una moltitudine di rischi – non solo sulla sicurezza sul lavoro – che nella maggior parte dei casi sono interferenti tra loro: in sintesi possiamo affermare che uno dei principali rischi per l’azienda è il rischio organizzativo. Sicuramente in Sanità la sicurezza sul lavoro dell’operatore non è scindibile da quella del paziente; si tratta di elementi concatenati, che pur viaggiando parallelamente devono lavorare assieme condividendo analisi e soluzioni.

Fiaso propone un investimento sul middle management funzionale al ripensamento della governance delle aziende in senso collegiale, con un impatto anche sul tema della sicurezza del lavoro. È ormai consolidato che un approccio manageriale e sistemico alla Sicurezza sul Lavoro in Sanità consente il superamento della logica dell’adempimento e dell’approccio esclusivamente tecnico alla prevenzione, consentendo di affrontare in maniera organica i rischi. Ciò può avvenire adottando strumenti gestionali MOG/SGSL (art.30 del D.Lgs. 81/08) che, partendo da un’analisi di processo strutturata, identifichino e mettano sotto controllo i processi significativi per la sicurezza degli operatori e del paziente; si realizza così un importante strumento di controllo di gestione.

Gestione del risk per una sanità sostenibile
La diffusione della cultura del “management della sicurezza” rafforza la consapevolezza delle organizzazioni sanitarie e dei relativi operatori per una Sanità sostenibile ed apre la via ad una gestione a 360° del rischio. Il cambiamento in atto nella governance delle aziende del Ssn sta determinando un impatto importante anche sul piano del rispetto degli obblighi in materia di Salute e della Sicurezza sul Lavoro. Il modello collegiale proposto da Fiaso sicuramente è una soluzione da privilegiare in quanto consente la creazione della cultura della Safety dove la riduzione dei rischi può essere, non solo un valore etico e morale, ma anche una importante leva gestionale, organizzativa e strategica che trova nella definizione della policy adottata dal top management.

Significa rendere consapevoli tutti gli attori coinvolti della loro importanza per il raggiungimento dei risultati attesi. Anche la stessa figura del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, figura di middle management a diretto contatto con la Direzione Strategica, deve essere consapevole del nuovo ruolo che è chiamato a svolgere nella Sanità andando definitivamente oltre il confine ideale tracciato dall’art.33 del D.Lgs. 81/08 smi in una nuova visione delle funzioni manageriali in ambito sanitario. Ritengo sia arrivato il momento di apportare un cambiamento anche sul piano legislativo, ci sono gli strumenti e le condizioni per creare la qualifica di Healt&Safety Manager valorizzando il lavoro svolto e l’esperienza acquisita da parte di numerosi colleghi che si occupano quotidianamente di sicurezza in ambito sanitario.


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