Aziende e regioni

Triage in Pronto soccorso, il Lazio dice addio ai codici-colore

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Il documento sulla revisione del triage , con il passaggio dal codice colore ai cinque "numeri" assegnati per gravità, è pronto dal 2016, ma ancora - e malgrado il passaggio in sede tecnica - non è arrivato il via libera in Conferenza Stato-Regioni. Intanto, le Regioni si portano avanti, necessariamente in ordine sparso per adattare in sistemi alla propria realtà organizzativa. Dopo i casi - per citare degli esempi - della Toscana, che fu pioniera anche con l'introduzione del "See and Treat", del Friuli Venezia Giulia che a febbraio scorso ha varato un documento ad hoc e ancora dell'Abruzzo, autore di linee guida sul triage del futuro, ora tocca al Lazio.

L'assessore all’Integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, ha infatti presentato l’Aaggiornamento delle linee guida sul triage intraospedaliero, operativo a partire dal 2019. Una riorganizzazione frutto della sperimentazione biennale dei cinque codici numerici - da 1 a 5 su una scala decrescente, con 1-2-3 a medio alta intensità di cure e 4-5 a moderata-bassa intensità - e progettata da un gruppo di lavoro regionale composto da operatori e professionisti. Andranno presto in soffitta, dunque, i codici colore Rosso-Giallo-Verde e Bianco. Nel nuovo sistema - spiegano dalla Regione Lazio - 1 è l’Emergenza, 2 l’Urgenza, 3 l’Urgenza differibile, 4 l’Urgenza minore e 5 la Non urgenza. «A spiegare il senso e la valenza di questa mini-rivoluzione è Beniamino Susi, direttore del Pronto soccorso a Tor Vergata e direttore faculty Simeu sul triage. «Lavorare sui cinque numeri e non più sul codice colore rappresenta un "salto" importante, considerando che al "verde" fa capo il 70% degli accessi e che proprio in questo vasto bacino possono annidarsi pazienti a rischio, che poi sono all'origine di problemi medico-legali con le strutture e con i professionisti. Il Lazio è inoltre un sistema maturo, dato il valore aggiunto di un gruppo di lavoro storico e di un sistema informatico dedicato, unico in Italia, che consente a tutte le strutture regionali di dialogare».

Negli ultimi 8 anni (2010-2017) l’andamento complessivo degli accessi ai servizi di emergenza ha fatto registrare una flessione del -7,3%. Il Codice verde rimane, come detto, quello più numeroso (circa il 65-70%) presentando un rischio maggiore di errore nella determinazione del livello di priorità alla visita medica.

I risultati della sperimentazione - condotta nel 2017 per un mese in 8 Pronto soccorso generalisti e 3 Pronto soccorso pediatrici con il coinvolgimento di circa 80 tra medici e infermieri e oltre 7.000 pazienti - e presentata ai direttori di Ps e infermieri, sarebbero stati così incoraggianti da dare il via libera alla piena operatività. «Un lavoro molto importante, che ci è stato sollecitato dai diretti interessati e che ci permetterà di fornire cure maggiormente appropriate e di migliorare il servizio sanitario – ha commentato D’Amato – Il Gruppo di lavoro ha sperimentato le nuove linee guida in piena sintonia e collaborazione con i professionisti e le diverse realtà del territorio. Oggi per la Regione Lazio si apre una nuova stagione concorsuale che ci permetterà di avere nei reparti e nei Pronto soccorso un ricambio generazionale. Questo lavoro sul triage si inserisce in un percorso di riorganizzazione che prevede nuovi investimenti sul personale e un programma riqualificazione dell’edilizia sanitaria e sulle tecnologie».


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