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Verso la manovra/ Aceti (Tdm): «Abolizione superticket e Lea siano priorità del Governo»

di B. Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

«Su abolizione del superticket e attuazione dei nuovi Livelli essenziali di assistenza registriamo una preoccupante svista: sono spariti dai provvedimenti approvati nel pacchetto di Bilancio varato dal Consiglio dei ministri. Mentre servono risorse adeguate e finalizzate, sulla base delle ultime stime fatte dallo stesso ministero della Salute. E se come annunciato a Sanità24 dal viceministro Garavaglia , il miliardo di aumento del Fondo sanitario nazionale per il 2019 andrà destinato interamente, o quasi, ai contratti, chiediamo risposte urgenti sugli altri fronti. Gli impegni vanno mantenuti». Il coordinatore del Tdm-Cittadinanzattiva, Tonino Aceti, mantiene alta la guardia sui due principali cavalli di battaglia comuni alle associazioni di pazienti e al Movimento 5 Stelle. Le cifre da trovare, su cui la ministra della Salute Grillo è al lavoro e di cui si parlerà nell'incontro del 18 ottobre con le Regioni, non sono certo spiccioli: l'abolizione del superticket potrebbe valere almeno 350 milioni di euro, mentre per i nuovi Lea (inclusa l'attuazione dei nomenclatori tariffari), le cifre stimate oscillano tra 800 milioni e oltre un miliardo. La "coperta troppo corta" si ripresenta insomma puntualmente, come ogni anno, in fase di definizione della manovra. Ma Lea e superticket sono due fronti caldi, su cui si gioca parte della credibilità M5S davanti agli elettori. Una partita che non ci si può permettere di perdere, al Mef piacendo.

E anche il capitolo "riorganizzazione della spesa", che secondo le misure annunciate nel ddl di Bilancio dovrebbe comportare un ulteriore efficientamento grazie allo sprint sugli acquisti Consip anche alle voci farmaci, dispositivi e servizi, «va interpretato nel modo giusto», avvisa Aceti. «Al recupero delle inefficienze diciamo sì, ma bisogna continuare ad investire quanto serve sul Servizio sanitario nazionale, contrariamente a quanto è stato fatto negli ultimi anni. Stop allo slogan "riduco il finanziamento perché recupero inefficienze"».

Ben accolte, invece, le misure su anagrafi vaccinali (550mila euro in più che vanno a sommarsi ai 2 milioni già previsti) e liste d'attesa. «Il fondo da 50 milioni di euro per gli interventi delle Regioni contro le liste è una buona base di partenza - continua Aceti - per dare gambe all'attuazione del nuovo Piano nazionale che a breve sarà definito. Finalmente si supera la logica dei piani isorisorse. Ma ci aspettiamo un passo in più: che queste risorse vadano in combinato disposto con investimenti adeguati sul personale sanitario necessario a ridurre i tempi di accesso al Ssn».


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