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Policlinico Umberto I/Associazioni in rete: cronicità in secondo piano dopo l'emergenza-Covid

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Riduzione da 8 a 2 soli posti letto nella Uoc di Reumatologia, smantellamento dell'attività di Day-Service per la valutazione delle multimorbilità del malato cronico respiratorio e di intere Unità operative semplici e complesse che hanno in carico annualmente migliaia di pazienti cronici e rari, riduzione dell'organico medico a causa dei mancati rinnovi di contratto. Il network di associazioni pazienti di persone affette da patologie croniche e rare aderenti alla rete spontanea "Associazioni in rete" lancia l'allarme sulla situazione del Policlinico Umberto I di Roma "che ha deciso di mettere la cronicità in secondo piano in nome di una riorganizzazione aziendale che sembra avere come unica priorità quella del Covid-19 e dell'emergenza sanitaria, limitando così il diritto alle cure e alla salute per le persone affette da patologie croniche e rare".

"Il Policlinico Umberto I di Roma, centro di eccellenza cha ha da sempre erogato servizi di qualità, centro di riferimento per pazienti cronici e rari della regione Lazio e non solo - spiega l'Associazioni in rete - ha intrapreso da alcuni mesi un allarmante e preoccupante processo di ridimensionamento e riorganizzazione aziendale che mette a serio rischio la tutela della salute e il diritto alle cure dei pazienti cronici e rari. La riorganizzazione post-Covid degli spazi e dei reparti che si sta effettuando predilige infatti l'emergenza-urgenza alla cronicità con l'eliminazione di intere Unità operative semplici e complesse che hanno in carico annualmente migliaia di pazienti cronici e rari".

Il network "Associazioni in Rete"rivolge un accorato appello alle Istituzioni regionali: "Siamo ovviamente intenzionati a continuare con azioni di sensibilizzazione per richiedere al decisore di occuparsi dei pazienti cronici e rari in stato di fragilità, ripristinando la programmazione e l'organizzazione delle attività ospedaliere, re-implementando i servizi troppo frettolosamente tagliati e completando le piante organiche ormai sguarnite, unico mezzo per recuperare le prestazioni non erogate nel periodo del lockdown, per abbattere le liste d'attesa, favorendo gli accessi per diagnosi e follow-up.
Chiediamo pertanto alle Istituzioni e ai consiglieri regionali un concreto intervento presso la Direzione Aziendale e Sanitaria del Policlinico Umberto I al fine di favorire un'organizzazione sanitaria che permetta al paziente di continuare a curarsi dove sono/erano presenti specifiche e importanti competenze ed esperienze che non possono per alcun motivo andare disperse, pena il venir meno per le persone affette da malattie croniche e rare di un diritto fondamentale come quello della salute".


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