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Coronavirus/ Farmacisti: inadeguate le dosi di vaccino destinate ai cittadini

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"La decisione di destinare alla distribuzione in farmacia solo l'1,5% dei vaccini antinfluenzali acquisiti dalle Regioni non garantisce una risposta adeguata ai bisogni della popolazione attiva: appare del tutto insufficiente rendere disponibili solo 250mila dosi a fronte di un fabbisogno stimato tra 1,2 e 1,5 milioni di dosi". E' quanto denunciano Ordine dei farmacisti (Fofi), Federfarma e Assofarm commentando l'intesa Stato-Regioni sulla quota delle dosi dei vaccini influenzali da destinare al sistema territoriale delle farmacie. "Ci aspettiamo quindi - continuano - che, in occasione del prossimo incontro sl ministero della Salute, previsto per il 16 settembre, si trovino fin da subito soluzioni per permettere di rimodulare questa quota minima e di avvicinarsi al fabbisogno reale dei cittadini non inclusi nelle fasce a rischio, che anche il Ministero della salute, nello stesso documento, afferma aggirarsi tra il 3 e il 10% delle dosi acquisite dalle Regioni".

Mai come quest'anno, secondo i farmacisti "la vaccinazione antinfluenzale assume un valore fondamentale per tutta la popolazione, sia per i soggetti identificati come a rischio sia per i soggetti attivi, come sostenuto da tutta la comunità medico-scientifica".

Per questo motivo, fin dal mese di luglio Fofi, Federfarma e Assofarm avevano segnalato la necessità di trovare una soluzione alla possibile carenza di vaccini antinfluenzali nelle farmacie "declinando, quindi, qualsiasi responsabilità in ordine a eventuali difficoltà che potrebbero avere i cittadini nel rifornirsi dei vaccini, qualora non venisse incrementata la quota al momento destinata alle farmacie, ferma restando la copertura vaccinale per i soggetti fragili e a rischio".


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