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Coronavirus/ Musumeci: in Sicilia sanità di qualità, no al Mes sì a una stagione di riforme

di Radiocor Plus

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"Roma deve avere maggiore fiducia verso i presidenti delle Regioni che hanno saputo affrontare e superare la prima drammatica fase della epidemia e stanno lavorando con la stessa determinazione anche in questa seconda fase e per un post epidemia che ci consenta la rivincita e la riscossa con l'impegno di risorse finanziarie importanti, focalizzando su poche e priorità per evitare la frammentazione della spesa". Lo ha detto nel fine settimana il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, intervenendo alla seconda edizione del Forum "Meridiano Sanità Sicilia" al Teatro Bellini di Catania, promosso da The European House - Ambrosetti con la collaborazione del Cefpas e patrocinato dalla Regione Siciliana e con l'ospitalità del Comune di Catania.

"La Sicilia non è più quella dei luoghi comuni e dei giudizi sbrigativi - ha sottolineato - ma invece una terra che ha dimostrato e dimostra di avere una sanità di qualità e che si candida a essere l'hub nel Mediterraneo in termini di ricerca, in termini di qualità di servizi, per dare risposte a un mondo che bussa all'Europa".

Per quanto riguarda l'emergenza Covid Musumeci ha sottolineato come il suo governo "stia lavorando sul territorio, perché se riusciamo a contenere la diffusione del contagio non avremmo bisogno di eccessivi posti letto. Abbiamo in terapia intensiva poco più di 30 ricoverati quindi non siamo assolutamente in una condizione di emergenza. Lavoriamo per poterci preparare al peggio. Negli ospedali abbiamo centinaia di posti per potere ospitare chi non è in terapia intensiva. Inoltre stiamo lavorando al Covid hotel per alleggerire gli ospedali. Abbiamo acquistato 2 milioni di tamponi rapidi proprio perché vogliamo subito individuare il positivo. Stiamo andando anche nelle scuole con il test salivare".

Il governatore della Sicilia è intervenuto anche sul Mes, manifestando la sua contrarietà. "Non dobbiamo dimenticare - ha spiegato - che si tratta in gran parte di denaro che dobbiamo restituire perché si tratta di prestiti. E allora spendiamo oggi, ma consegniamo ai nostri figli e ai nostri nipoti un'Italia fortemente indebitata con un debito che peserà sulle spalle e sulle teste dei nostri figli e dei nostri nipoti". "Razionalizziamo quindi la spesa - ha aggiunto - mettiamo a disposizione è quella di cui già di cui già abbiamo la certezza, evitiamo ulteriori debiti. Il Mes mi sembra davvero una soluzione che può rivelarsi peggiore del male".

Stop, dunque, all'assistenzialismo e via libera a una nuova stagione di riforme. "L'Italia - ha rilevato Musumeci - è stata il paese dei sussidi e dell'assistenzialismo. È fuori discussione che il Mezzogiorno d'Italia per decenni sia stato nutrito anche nella ricerca del consenso politico attraverso i sussidi: adesso dobbiamo capire che la vera fonte di ricchezza è l'impresa e la Sicilia deve vincere la propria partita diventando la piattaforma logistica del Mediterraneo: dobbiamo diventare appetibili nei confronti degli investitori stranieri, ma anche nei confronti dell'Africa (che fra 10 anni non sarà quella che di oggi), del Medioriente e del mondo arabo". Ecco perché, secondo il governatore, " servono poche ma significative infrastrutture, serve una medicina e servizi di qualità: solo in questo modo la Sicilia può benissimo guardare con fiducia al proprio futuro. Noi oggi stiamo immaginando e progettando un'idea di Sicilia per i prossimi 15-20 anni".


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