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Cantiere Welfare per gli anziani non autosufficienti, Cittadinanzattiva e Forum Disuguaglianze e Diversità tengono a battesimo le proposte sul Pnrr. I ministri Speranza e Orlando in pista per l'integrazione sociosanitaria

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

La grande occasione offerta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza non può essere sprecata - né in termini delle risorse finalmente in campo pari a 3,5 miliardi né in termini di attenzione sollecitata dalla pandemia, di cui gli anziani sono stati le prime vittime - e quindi andrà affrontata subito con l'approccio giusto. Una visione multicentrica che tenga insieme le anime dell'associazionismo, i cittadini e i ministeri interessati: quello della Salute guidato da Roberto Speranza e quello del Lavoro e Politiche sociali affidato ad Andrea Orlando.
A loro innanzitutto si rivolge il documento programmatico sulla presa in carico degli anziani fragili, presentato in occasione del webinar di Cittadinanzattiva e del Forum Disuguaglianze e Diversità "Quale riforma per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie?". Obiettivo,
puntare alla integrazione degli interventi socio-sanitari, tenendo conto delle specifiche ed eterogenee condizioni degli anziani e delle loro famiglie, incrementando i finanziamenti pubblici in particolare per i servizi domiciliari e residenziali e puntando sulla innovazione. Per questo il documento di base scommette su cinque proposte:
• Fare la storia. Come? Ridefinendo l’insieme degli interventi socio-sanitari finalizzati all’assistenza agli anziani non autosufficienti.
• Superare la frammentazione. Promuovendo un approccio unitario, a partire dall’elaborazione congiunta della riforma tra i Ministeri della Salute e del Welfare.
• Riconoscere la specificità della non autosufficienza. Nel definire ogni aspetto della riforma, prendere in considerazione le specifiche condizioni degli anziani non autosufficienti, e la loro eterogeneità.
• Investire per cambiare. Incrementare i finanziamenti pubblici dedicati alla non autosufficienza, in particolare ai servizi (domiciliari, intermedi e residenziali). Seguendo una semplice regola: ogni euro stanziato in più deve essere finalizzato a innovare le risposte.
• Connettere interventi transitori e riforma. Avviare il cantiere della riforma, elaborando congiuntamente il testo generale e gli interventi transitori. È da questi ultimi infatti che si compie il primo passo del complessivo percorso di cambiamento.
Gli ingredienti nel Pnrr ci sono, almeno in buona parte: riforma del territorio, telemedicina, collegamento con il sociale e soprattutto la domiciliarità estesa a tutto il Paese con il superamento dei profondi gap regionali e della distanza rispetto ai grandi Paesi europei, che Speranza punta a colmare proprio grazie ai miliardi messi sul piatto dal Pnrr. «L'obiettivo - ha spiegato il ministro Speranza - è arrivare a coprire almeno il 10% delle persone con oltre 65 anni con l'assistenza domiciliare superando Germania e Svezia che oggi sono al top con il 9%. Poi ci sono le case di comunità, che abbiamo definito così proprio con la logica di tenere insieme sociale e sanitario . La stessa cosa sono gli ospedali di comunità su cui investiamo un miliardo, che saranno a gestione prevalentemente infermieristica e che si inseriranno in quella più ampia riforma che è il Dm 71, per cui ora finalmente le riforme ci sono. Tutta questa operazione della missione 6 del Pnrr, la cui parola chiave è prossimità che significa anche assistenza a distanza tramite le nuove tecnologie e la telemedicina, sarà possibile con un grande Patto paese, siamo a un passaggio cruciale della storia del nostro paese sul fronte della visione della sanità, in seguito all'esperienza della pandemia e grazie alle risorse. Tutti i mondi che rappresentano le forze vive e attive devono partecipare, perché la ripartenza del paese è foryemente condizionata dalla nostra capacità di costruire un servizio sociosanitario più forte. Non possiamo sprecare la lezione della pandemia, dobbiamo creare le condizioni affinché il Paese riparta davvero», ha concluso Speranza.
«Pensare a una riforma della non autosufficienza che integrata tra sociale e sanitario è la precondizione per la riuscita stessa della riforma. Senza contare che tra gli impegni che ci siamo assunti con l'Europa a garanzia della buona riuscita del Recovery c'è proprio la revisione profonda del sistema di presa in carico degli anziani». Così il ministro del Lavoro e Politiche sociali Andrea Orlando, intervenuto al convegno. «Sul tema ho insediato un gruppo di lavoro che ha già cominciato a produrre proposte e queste consentiranno di applicare al meglio il Piano non autosufficienza 2022-2024, la legge di Bilancio 2022 e la legge quadro sulla non autosufficienza e sulla disabilità previsti nel Pnrr».
«Una riforma sulla non autosufficienza è pensabile solo se c'è collaborazione tra le parti - ha affermato Marialucia Lorefice, presidente della commissione Affari sociali della Camera - . È indispensabile che con la riforma lo Stato si applichi nel costruire un confronto costante con gli esperto e le associazioni che lavorano nel settore. Il Parlamento sta già lavorando a progetti importanti come il riconoscimento del caregiver, ma ci impegniamo ulteriormente per dar vita a una riforma concreta».
«L'importante è che anche negli step iniziali e intermedi di realizzazione della riforma, che è quanto proponiamo nel documento presentato oggi (v. allegato), questa prospettiva del lavoro di squadra sia tenuto presente. Il nostro documento è inclusivo, aperto a quanti vorranno partecipare e dopo averlo presentato non ci resta che partire con il piede giusto», ha affermato la coordinatrice di Cittadinanzattiva Anna Lisa Mandorino, che ha moderato i lavori.
Annamaria Parente, presidente della Igiene e Sanità del Senato, ha poi ricordato che la sua commissione «è impegnata nell'Affare sulla revisione della medicina del territorio» e che «quando si parla di non autosufficienza è inevitabile guardare al caregiving» ma che «il progetto di legge è ancora fermo in commissione Lavoro, bloccato dalla questione dei contributi figurativi e dalla definizione stessa della figura del caregiver, su cui non c'è consenso unanime. Di sicuro questa legge va integrata nella riforma del Welfare», ha concluso la senatrice.
Secondo l’ultimo Dossier Istat, il rapporto tra la popolazione di 65 anni e più e quella con meno di 15 anni è notevolmente aumentato, passando dal 33,5% del 1951 a quasi il 180% del 2019 (era il 148,7% nel 2001). Oggi sono circa tre milioni gli anziani non autosufficienti, che cioè non sono in grado di svolgere da soli le normali attività quotidiane e hanno bisogno di un accompagnamento: rappresentano il 5% della popolazione e il loro numero è destinato a raddoppiare entro il 2030.
Al "Patto" hanno finora aderito 37 realtà della società civile che hanno deciso di rinnovare l’impegno grazie al quale, negli scorsi mesi, è stato inserito nel Pnrr un progetto di riforma radicale e atteso dalla fine degli anni ’90 con la previsione di un investimento di tre miliardi e mezzo di euro. Un'occasione imperdibile - affermano i promotori - per dare risposte alle esigenze degli anziani non autosufficienti e delle loro famiglie, formalizzata dalle organizzazioni ed accolta dalle istituzioni e che, a partire da oggi, può tradursi in realtà grazie alle proposte e al confronto continuo fra i vari attori.

Hanno finora aderito al Patto: AIP - Associazione Italiana Psicogeriatria; A.L.I.Ce. Italia Onlus - Associazione per la Lotta all'Ictus Cerebrale; Alzheimer Uniti Italia Onlus; AMOR – Associazione Malati in Ossigeno-ventiloterapia e Riabilitazione; ANAP Confartigianato Persone - Associazione Nazionale Anziani e Pensionati; A.N.N.A. – Associazione Nazionale Nutriti Artificialmente; Associazione Apnoici Italiani – APS; Associazione APRIRE - Assistenza Primaria In Rete - Salute a Km 0; Associazione Comitato Macula; Associazione Italiana Pazienti BPCO Onlus; Associazione Prima la comunità; Assoprevidenza - Associazione Italiana per la Previdenza Complementare; CARD ITALIA - Confederazione Associazioni Regionali dei Distretti; Caritas Italiana; Cittadinanzattiva; CNA Pensionati; Confcooperative Federsolidarietà; Confcooperative Sanità; Confederazione Parkinson Italia; Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali; F.A.I.S. - Federazione Associazioni Incontinenti e Stomizzati; Federazione Alzheimer Italia; FNP CISL PENSIONATI; Forum Disuguaglianze Diversità; Forum nazionale delle Associazioni di Nefropatici, Trapiantati d'organo e di Volontariato; Forum nazionale del Terzo Settore; La Bottega del Possibile APS; Legacoopsociali; Network Non Autosufficienza (NNA); Percorsi di secondo welfare APS; Professione in famiglia; S.I.G.G. – Società Italiana di Gerontologia e Geriatria; SIGOT – Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio; SOS Alzheimer; SPI-CGIL – Sindacato Pensionati Italiani; UNEBA – Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale.


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