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Federfarma: realizzare la "farmacia dei servizi" per la nuova sanità territoriale disegnata dal Pnrr

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24 Esclusivo per Sanità24

“Le istituzioni, a cominciare dalla Regione Toscana, devono operare con la massima rapidità ed efficienza possibile per portare a termine positivamente il percorso di approvazione definitiva della riforma delle farmacie nel senso della piena promozione delle farmacia dei servizi, riconoscendone definitivamente il ruolo decisivo e centrale di strumento territoriale altamente professionale del servizio sanitario”.
E questo l’obbiettivo del Documento programmatico che è stato deciso di predisporre al termine dei lavori della tavola rotonda organizzata da Federfarma Arezzo sul tema: “Realizzare il nuovo ruolo della Farmacia dei Servizi per la riforma della Sanità territoriale” , che si è tenuta ad Arezzo nel corso del 16° Forum Risk Management in Sanità.
La tavola rotonda, molto partecipata, è stata coordinata dal presidente di Federfarma Arezzo Roberto Giotti, e vi hanno preso parte tra gli altri Marco Cossolo, presidente di Federfarma nazionale, Claudio Marinai, Direttore Politiche del Farmaco e Dispositivi della Regione Toscana, Enrico Desideri, presidente Fondazione innovazione e sicurezza in Sanità, Sergio Bottari, presidente Federfarma Toscana e Gianni Petrosillo, presidente Sunifar Farmacie Rurali.
Al tavolo oltre a esponenti e funzionari della Regione Toscana come Roberto Tobia, segretario nazionale di Federfarma e Fabio Lena, dir. Del Dipartimento del Farmaco dell’Asl Toscana sud-est. Interventi al dibattito anche dal deputato Maurizio D’Ettore e da Lucia De Robertis presidente della Commissione Ambiente della Regione Toscana. Presenti all’evento anche i consiglieri regionali Gabriele Veneri e Marco Casucci.
Sono stati affrontati temi decisivi per la Farmacia dei Servizi, tra i quali la gestione integrata delle cronicità sul territorio e lo sviluppo della domiciliarità, l’appropriatezza terapeutica, sicurezza e compatibilità dei percorsi assistenziali, la presa in carico degli Assistiti, prevedendo un diverso rapporto Ospedale-Territorio anche attraverso i nuovi servizi come la telemedicina. Focus anche su tamponi e vaccinazione in Farmacia in relazione all’attuale Piano di Ripresa e Resilienza Nazionale.
E’ stato richiamato con forza il ruolo delle istituzioni nel portare a termine la riforma delle farmacie in direzione della Farmacia dei Servizi, partendo dal presupposto che la Farmacia di Comunità ha un’indispensabile ed insostituibile ruolo di presidio capillare sanitario e sociale del SSR sul territorio per la dispensazione di tutti i farmaci e di servizi sanitari per una importante ed efficace assistenza di prossimità soprattutto rivolta a persone anziane e fragili.
“La forza e l’importanza della Farmacia Territoriale di Comunità - uno dei temi che sarà riportato nel futuro documento programmatico - si basa quindi sulla professionalità e sulla prossimità che è stata ampiamente e indiscutibilmente dimostrata dai Farmacisti e dalle Farmacie rimaste sempre aperte e disponibili h24 anche durante il lockdown della pandemia, non ancora purtroppo conclusa, non solo per dispensare farmaci e servizi, ma anche per far fronte a continue richieste e telefonate di consiglio e di conforto degli assistiti, dei cittadini rinchiusi nelle proprie abitazioni con sacrifici personali, anche in termini di malattia e decessi di diversi colleghi Farmacisti ai quali e a tutti deve andare il nostro ringraziamento”.
“In particolare - spiega il presidente di Federfarma Arezzo, Roberto Giotti - vorrei sottolineare e richiamare l’attenzione non solo l’enorme importanza ma anche sull’indispensabile e sull’insostituibile ruolo delle Farmacie rurali presenti in zone disagiate, montane di piccoli centri abitati che hanno costituito e costituiscono l’unico presidio di servizio sanitario e sociale in quei territori spesso in assenza non solo di altri servizi sanitari, ma anche dell’Ufficio Postale, della Banca e della Caserma dei Carabinieri. Farmacie rurali avamposti e sentinelle di presidio territoriale del Servizio Sanitario Regionale senza le quali milioni di cittadini rimarrebbero privi di servizio e di assistenza di prossimità farmaceutica propria della Farmacia dei Servizi”.
Nel documento in preparazione verrà anche evidenziato il ruolo della Farmacia come istituzione della Sanità di comunità. “Il grande fenomeno del Covid19 che è ancora in atto, ha coinvolto sia le persone che le istituzioni e le sue conseguenze si protrarranno per decenni. In questo contesto i Farmacisti e le Farmaciste hanno giocato un ruolo centrale. La Farmacia durante i lockdown è stato l’unico luogo di riferimento sul territorio che ha diffuso fiducia e sicurezza. In Farmacia si è sempre potuti entrare in qualsiasi orario e grazie alla sua capillarità sul territorio in qualsiasi luogo, di giorno, di notte, nei giorni di festa e nei luoghi più disagiati. La Farmacia durante il Covid ha potenziato la sua vocazione ad essere “Farmacia dei Servizi” e si è quindi legittimata come istituzione sanitaria aldilà degli aspetti commerciali che peraltro si sono sviliti (Farmacia decommercializzata)”.
“La Farmacia - insiste qui il presidente Giotti - seppur nell’ambito dello sviluppo del digitale ha saputo quindi soddisfare le richieste ed i bisogni delle persone più fragili anche se autosufficienti che necessitano sempre comunque di rapporti umani, sia cognitivi che emotivi. In Farmacia ci sono valori di competenza, umanità, tecnologia e supporto e quindi la Farmacia sei Servizi dovrà essere e costituirà una “istituzione della Sanità di comunità territoriale” in collaborazione con i Medici di medicina generale. Ricordo e sottolineo l’impegno della Regione Toscana in quanto il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato con voto unanime la soluzione proposta dal gruppo consiliare P.D. numero 127 (numero 15502/2.182 del 20/10/21) per l’effettivo ed ufficiale riconoscimento del ruolo delle Farmacie Rurali ed il consolidamento della loro attività e dei servizi offerti”.
E il presidente di Federfarma Arezzo chiude cosi: si tratta di “un progetto basilare positivamente e ampiamente sperimentato durante la pandemia dalle Farmacie che ora deve essere strutturato permanentemente e istituzionalizzato e quindi una realtà operativa a tutti gli effetti che deve diventare stabile e strutturata supportata non solo dal SSN (remunerazione convenzionata) ma anche dalla Regione attraverso importanti e remunerati Accordi Regionali quali quello sulla DPC, Assistenza Integrativa, CUP, per arrivare alla piena realizzazione della Farmacia quale impresa sanitaria adeguatamente remunerata professionalmente, intesa quindi come sportello “front office” del SSR di prossimità definendo concordemente con le OOSS delle Farmacie le norme attuative e i relativi impegni finanziari di sostegno”.


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