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One Health il modello per superare le sfide della Sanità post Covid, ma bisogna investire nel digitale

di Antonio Veraldi *, Simona Solvi **

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24 Esclusivo per Sanità24

Nella Missione 6 del Pnrr si parla di definire entro la metà del 2022 “un nuovo assetto istituzionale per la prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, in linea con l’approccio ‘One Health’”. Non una grande riforma legislativa – per cui non ci sono i tempi – ma una serie di azioni coerenti e prioritarie per accelerare l’evoluzione del Ssn in un sistema integrato, incentrato sulle necessità di assistenza e cura della persona, flessibile al cambiamento della domanda di salute da parte dei cittadini, nel quale processi clinici, prevenzione, stili di vita, scelte alimentari e sostenibilità ambientale siano tra loro connessi.
One Health è l’unico paradigma possibile per favorire collaborazione tra diverse discipline e professionisti diversi, per affrontare in modo sistemico i bisogni delle persone sulla base della relazione tra la loro salute e l’ambiente in cui vivono, per riconoscere che gli investimenti in salute sono le principali opzioni da seguire per i policy maker se vogliono garantire al nostro mondo prospettive di benessere, occupazione, equità e coesione sociale. Per tradurre questa visione in azioni concrete che possano avere un impatto di lungo periodo, non si può prescindere da un forte investimento in cultura, tecnologie e competenze digitali. Solo l’uso competente e consapevole delle tecnologie digitali può consentire di comprendere e gestire le interconnessioni, valorizzare i dati e le informazioni, ma anche di riprogettare i servizi di cura per renderli scalabili e accessibili a tutti.
Negli ultimi anni sono aumentati gli investimenti in telemedicina, intelligenza artificiale, realtà aumentata e piattaforme di condivisione, ma la spesa in Sanità digitale in Italia è ancora molto bassa.
Il Pnrr mette sul piatto risorse senza precedenti, che bisogna riuscire a spendere e a spendere bene. La direzione della trasformazione tracciata dal Pnrr è quella giusta e sottolinea l’importanza di orientare le scelte e gli investimenti in tecnologia, sfruttare il know how pregresso e dei soggetti più opportuni, ricorrere al potenziale delle reti sociali e collettive di comunità allo scopo di utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione. In particolare, rispetto alla tecnologia, è importante che questa sia impiegata a scopo umanitario e di benessere collettivo, evitando investimenti divergenti. A questo scopo, il monitoraggio attento delle iniziative e dell’impiego delle risorse del Pnrr diventa fondamentale per valutarne i ritorni a livello Paese. Ai gruppi di lavoro e a tutti coloro che si impegneranno in progetti di trasformazione digitale è richiesto di saper cogliere lo spirito di innovazione che il Pnrr sta rilanciando e di sfruttare al massimo le opportunità che la collaborazione intersettoriale farà germogliare, in pieno approccio One Health.
Nonostante la nuova disponibilità di risorse, tecnologie e di una direzione strategica, saranno molte le sfide da superare per mettere in pratica l’approccio One Health. Ancora oggi vengono percepite diverse barriere alla gestione della salute a livello globale e alla trasformazione digitale. In primo luogo, di natura economica, che sono però quelle più facilmente superabili in questa fase grazie alle risorse del Pnrr, sempre che ci sia la reale volontà e capacità di progettazione per spenderle in modo efficace. Più complesso superare il deficit di integrazione, con sistemi storicamente frammentati a livello di governance, architetture e dati: servirà costruire architetture organizzative e di dati coerenti per raggiungere una piena interoperabilità. Bisogna poi promuovere cultura e competenze con un approccio multidisciplinare, a partire dalle professioni sanitarie e dalla ricerca, per far emergere soluzioni vincenti. Infine, occorre potenziare la capacità di analizzare con metodo scientifico e di valutare i risultati e gli effetti delle azioni intraprese per muoversi coerentemente verso una prospettiva condivisa.
Le parole chiave della nuova salute globale che mette il cittadino al centro dovranno essere “digitalizzazione” e “green”: ambiente e salute sono un binomio inscindibile e la digitalizzazione oggi ci offre una possibilità in più per gestire in maniera più efficace le interazioni tra uomo e ambiente e garantire la sostenibilità del nostro Ssn. Le infrastrutture tecnologiche dovranno essere in grado di supportare il ruolo sempre più pervasivo della prevenzione, di governare l’ambiente in senso lato (inteso come contesto che interagisce con il cittadino/paziente), di abilitare il domicilio come primo luogo di benessere e di cura. Requisito fondamentale per utilizzare efficacemente le tecnologie e sfruttare al meglio le risorse economiche è la formazione e lo sviluppo delle risorse umane. La leva digitale offre la possibilità di connettere attori e ridefinire i ruoli, responsabilizzando le persone ad assumere un ruolo attivo nel percorso di salute. Le piattaforme digitali vanno sviluppate affinché favoriscano l’empowerment degli utenti e, viceversa, questi ultimi vanno accompagnati al loro utilizzo. Questo si lega alla necessità di programmare le necessità in termini di risorse, non solo in quantità ma soprattutto in qualità e competenze, avendo contezza dei gap di professionalità da colmare. Il reskilling richiesto non è solo operativo ma anche manageriale per avere ruoli adatti ad affrontare la digitalizzazione del sistema Salute. Una governance chiara e una normativa lucida e integrata, a garanzia che le risorse siano spese bene, completano il quadro di un ecosistema che lavori non più a livello di singolo cittadino ma di comunità, con una strategia di prevenzione della salute che deve coinvolgere istituzioni, scuole, amministrazioni, strutture sanitarie e privati.
Se in condizione di emergenza è stato il senso di responsabilità a far remare tutti in un’unica direzione, ci auguriamo che il nuovo modello di One Health non richieda più l’eccezionalità per farci lavorare tutti insieme.

* Responsabile Area Regioni e Sanità di FPA
** Senior Consultant di P4I-Partners4Innovation


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