Aziende e regioni

Puglia/ Direttori generali Asl, chi sfonda il tetto sui farmaci H decade

di Vincenzo Rutigliano

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24 Esclusivo per Sanità24

È legge in Puglia la decadenza dei Direttori generali delle Asl che non rispetteranno il tetto di spesa farmaceutica diretta ospedaliera. Lo ha stabilito il consiglio regionale approvando a maggioranza, con l’astensione dell’opposizione, la proposta di legge presentata dai consiglieri Fabiano Amati e Antonio Tutolo. La legge prevede che, al fine di contenere la spesa farmaceutica diretta e convenzionata, nonché quella per l’approvvigionamento di gas medicali, tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della regione istituiscano il servizio di monitoraggio della spesa farmaceutica, affidando la responsabilità a dipendente idoneo sulla base della normativa vigente, finalizzato al controllo continuativo sull’andamento e all’adozione, di concerto con il Direttore generale, di provvedimenti idonei a contenere eventuali sforamenti dei tetti di spesa in arco temporale non superiore al bimestre. La legge nasce da alcuni dati che i due consiglieri proponenti hanno definito “uno spreco intollerabile” ovvero 264 milioni nel 2020 e circa 220 milioni nel 2021 di spesa farmaceutica, somme che, per il 50%, incidono sul bilancio autonomo, togliendo risorse ad altri obiettivi e che ritardano l'uscita della Puglia dal piano di rientro.
Nel 2020 il Fsn ha assegnato alla Puglia 7, 9 miliardi di euro, di cui 529,1 milioni come tetto massimo per gli acquisti diretti dei farmaci (al netto dunque dei gas medicali), il 6,69%. Le Asl hanno speso, nel 2020, invece, 792, 3 milioni euro, con uno scostamento di 263,8 e nel 2021 di circa 220 milioni. A determinare l'insuccesso delle politiche di riduzione, messe in campo dalla regione, della spesa farmaceutica per gli acquisti diretti nella Asl sono stati fattori esogeni come l’emergenza Covid, naturalmente; la modifica delle norme statali su quel complesso meccanismo che è il payback farmaceutico; la continua immissione in commercio da parte di Aifa di numerosi nuovi farmaci ad alto costo con inevitabile aumento dei costi medi di trattamento. Ma vi sono anche fattori endogeni: da un lato, il soggetto aggregatore per la centralizzazione delle gare, Innovapuglia, non è ancora strutturato con specifiche competenze interne per le gare sui farmaci; dall’altro, un’attuazione solo parziale da parte delle Asl delle disposizioni in materia.
Prima del voto in aula anche l'assessore alla sanità, Rocco Palese ,ha espresso il sì del Governo regionale all’iniziativa legislativa: «Si tratta di un tema serio e molto importante – ha detto - sul quale abbiamo un' attenzione particolare soprattutto nell’ottica del contenimento della spesa anche in riferimento al Piano di rientro. Mobilità passiva e spesa farmaceutica sono storicamente le cause del nostro splafonamento».


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