Aziende e regioni

Pnrr: l'irripetibile occasione di sviluppare la sanità sul territorio con la telemedicina

di Ettore Jorio

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24 Esclusivo per Sanità24

Televisite, telereferti, teleconsulti, telemonitoraggi e chi più ne ha ne metta. Tra qualche anno, tenuto conto delle risorse del PNRR previste nella transizione digitale e, più specificatamente, nella Missione 6, Componente 1, tutto ciò sarà godibile a sostegno di una maggiore tutela della salute (si veda Il Sole 24 Ore del 12 aprile). Non solo. Con prelevamento dei dati del paziente, da effettuarsi routinariamente nei siti assistenziali territoriali – tra i quali i neoistituiti Case (CdC) e Ospedali (OdC) di Comunità, ma anche a domicilio, i cittadini potranno sentirsi finalmente più “coccolati” dal Ssn.

Tutto questo ovviamente non sarà affatto sostitutivo della assistenza che dovrà garantire il proprio medico di base, di libera scelta. Tutt’altro, dal momento che il medesimo oltre all’orario da garantire nel proprio studio, dovrà assicurare una maggiore presenza oraria nelle AFT (per h12 con turnazione degli aderenti) e nelle Case di comunità (anche qui, per h12 sulla base organizzativa regionale che, si suppone, prevederà 2 ore giornaliere per ogni singolo medico).

Dunque, una telemedicina, con un significato onnicomprensivo, che andrà a divenire un fantastico strumento di complementarietà e integrazione dell’attuale grado si assistenza distrettuale. E ancora. Una metodologia che metterà in condizioni, sia il percorso di diagnosi e cura sul territorio che quello ospedaliero, di godere dei dati via etere, meglio via banda larga. Il tutto andrà ovviamente ad ottimizzare i tempi, i percorsi clinici e soprattutto eliminerà il grande handicap delle distanze e dei gap patiti amaramente dalla comunità di periferia, specie quella più difficile e penalizzata orograficamente.

Il Piano Nazionale della Ripresa e Resilienza (PNRR) e l’attivazione della piattaforma nazionale - che dovrà portare a regime l’accertamento online e i successivi esiti delle cure, generando così la parte essenziale del fascicolo sanitario elettronico riferito ad ogni cittadino e ricondurlo, quale strumento fondamentale, nel sistema della tessera sanitaria - dovranno imporre le regole nel loro insieme indissolubile. Alle Regioni il compito di regolamentare la materia, secondo le necessità e la distribuzione della propria utenza, contribuendo a favorire anche il lavoro delle loro COT, le strutture che dovranno esercitare il ruolo dei playmaker nell’individuare la migliore tipologia di assistenza, se territoriale ovvero ospedaliera, da assicurare al bisognoso.

In tal senso la Conferenza Stato-Regioni ha approvato il 17 dicembre 2020 le “Linee Guida con le Indicazioni per l’erogazione delle prestazioni in telemedicina”. Ciò allo scopo di rendere omogenea l’erogazione di prestazioni essenziali in medicina, attraverso una logica definitoria di regole comuni, vocate all’uniformità che, in tema di salute, è uno dei principi costituzionali più violati sino ad oggi.

Concludendo, un PNRR che ci regalerà televisite, telereferti, teleconsulti, telemonitoraggi, tutti percorsi di teleassistenza. Un modo per rimediare alle perdite di tempo di ieri. Ma che darà modo di responsabilizzare anche gli operatori sanitari, a tal punto da eseguire presto, bene e puntualmente ciò che sino ad oggi è stato assicurato non propriamente secondo la regola della best practice.

A fronte di tutto questo, un augurio a che tutte le Regioni sappiano fare, per tempo, ciò che devono per realizzare tutto questo, usufruendo degli irripetibili benefici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.


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