Aziende e regioni

Sardegna: l'appello ai giovani medici per accettare gli incarichi nei piccoli centri e negli ospedali minori

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

Troppi medici che non accettano gli incarichi nei piccoli comuni o negli ospedali minori. E dopo le diverse iniziative di mobilitazione, parte anche l’appello dal sistema sanitario regionale per cercare di invertire la rotta. Ultimo a prendere posizione, lanciando un appello ai giovani medici, è Marcello Tidore, direttore generale della Asl 8 di Cagliari, la più importante dell’isola. «Purtroppo molti giovani medici non vogliono andare a lavorare né come medici di famiglia nei piccoli centri - dice - né negli ospedali minori».

Non è certo un caso che da tempo i sindaci e le comunità con pochi abitanti siano scese in piazza per denunciare la carenza di un servizio essenziale, come quello offerto dal medico di famiglia. Una situazione dovuta al fatto che «spesso chi viene chiamato a firmare la convenzione per svolgere la funzione di medico di medicina generale - argomenta il manager - non vuole andare». Fa anche un esempio Tidore: «Poco tempo fa un giovane medico ha rinunciato ad andare a Esterzili, perché lontano da Cagliari» .

Non cambia molto la situazione sugli ospedali minori. Ossia quelli che si trovano fuori da Cagliari e Sassari. Strutture minori che però diventano punti di riferimento essenziali e indispensabili per chi vive nei piccoli centri, per lo più montani. «Anche in questo caso, quando si presentano a firmare il contratto chiedono subito il trasferimento verso Cagliari - aggiunge - e proprio qui nasce il problema».

Da qui l’appello del manager ai giovani medici affinché scelgano e facciano un’esperienza anche in altri territori che non siano Cagliari o Sassari. «Sino a questo momento non c’è stata ancora alcuna reazione da parte delle associazioni di giovani medici - aggiunge - mi auguro che ci sia un moto d’orgoglio e che questa tendenza possa essere invertita presto».


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