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Teleriabilitazione: così Fondazione Don Gnocchi punta alla continuità di cura nella disabilità cronica

di Francesca Baglio *

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24 Esclusivo per Sanità24

Il dirompente progresso tecnologico è una risorsa preziosa per la trasformazione del sistema sanitario, come dimostrato ad esempio dal caso della medicina digitale che sta offrendo nuove opportunità per la presa in carico di condizioni di disabilità cronica. Oggi circa 24 milioni di italiani sono affetti da una patologia cronica e 12.5 milioni di persone presentano multi-cronicità, con proiezioni epidemiologiche più recenti che indicano 25 milioni di malati cronici e 14 milioni di multi-cronici nel 2028. È qui che l’integrazione tra innovazione tecnologica e nuovi modelli di cura permette di garantire continuità di cura alla persona con disabilità cronica attraverso la teleriabilitazione.
Le piattaforme digitali di teleriabilitazione garantiscono la sinergia tra i diversi professionisti sanitari per fornire un servizio riabilitativo multidimensionale e il coinvolgimento attivo, l’empowerment, della persona nella gestione del suo piano di cura. I sistemi architetturali permettono il flusso bidirezionale di informazioni clinica-domicilio e viceversa: al domicilio, il paziente ha la possibilità di fruire del trattamento riabilitativo secondo modelli adattivi e in sicurezza; in clinica, l’equipe può prescrivere, pianificare e monitorare le attività riabilitative del paziente, adattandole e modificandole sulla base delle performance dello stesso, disponibili sul sistema di teleriabilitazione anche in tempi diversi dalla loro esecuzione.
In Fondazione Don Gnocchi l’implementazione e la validazione di percorsi di cura innovativi in regime di teleriabilitazione è oggetto di attività di ricerca negli Irccs (Centro San Maria Nascente di Milano e Centro Don Gnocchi di Firenze) dal 2014. La traslazione dei risultati dalla ricerca alla clinica ha permesso di affrontare l’emergenza pandemica fornendo soluzioni di riabilitazione anche ai più fragili in sicurezza. Il servizio di teleriabilitazione è stato inizialmente implementato per i bambini in carico in Neuropsichiatria infantile e impossibilitati a recarsi per i trattamenti del caso in istituto. Successivamente il servizio è stato esteso per i pazienti con disabilità neuromotoria, cardio-polmonare e ortopedica. Attualmente in Fondazione Don Carlo Gnocchi la teleriabilitazione è un servizio che coinvolge dodici centri, presenti in cinque Regioni (Lombardia, Lazio, Emilia Romagna, Marche e Basilicata). Dal 2020 a oggi sono 500 i professionisti formati e operativi nel prestare servizio di teleriabilitazione, 44.582 i trattamenti erogati, e 2.320 i pazienti trattati. Attraverso le piattaforme di teleriabilitazione, vengono gestiti circa 3.000 messaggi al giorno tra domicilio del paziente e la clinica e il servizio risulta molto apprezzato dai pazienti, che lo valutano in media 4.2 su 5 punti. Di fatto questo tipo di intervento è un’arma in più a disposizione dei clinici particolarmente utile ad esempio per garantire cicli di trattamento riabilitativo ad alta intensità, ovvero più giorni alla settimana, a persone che difficilmente potrebbero accedere al centro clinico con tale frequenza, o per garantire continuità di cura dopo il ricovero nelle nostre strutture. Procedendo in tale direzione, Fondazione si candida a contribuire alla costruzione di ecosistemi innovativi che, oltre ai settori della ricerca, dell’industria e delle istituzioni pubbliche, coinvolgano anche la società civile, ossia i pazienti-cittadini, moltiplicando così l’impatto della trasformazione digitale nella cultura del care riabilitativo.

* Fondazione Don Gnocchi, vice direttore scientifico dell’Irccs "S. Maria Nascente" di Milano


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