Aziende e regioni

Puglia: al via l'istruttoria sul rispetto dei tetti di spesa, a rischio l'incarico dei direttori generali e sanitari

di Vincenzo Rutigliano

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24 Esclusivo per Sanità24

Il destino dei direttori generali delle Asl pugliesi si conoscerà a fine gennaio. Per fine mese l'assessore regionale alla Salute, Rocco Palese, promette infatti la conclusione dell'istruttoria dalla quale emergerà se i dg hanno, o no, rispettato i tetti annuali di spesa farmaceutica diretta ospedaliera, e se ci sono gli estremi per il loro allontanamento. Della loro decadenza automatica è invece certo il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione, Fabiano Amati, secondo cui "i Dg delle Asl sono decaduti e tutti gli atti sono nulli, per violazione della legge e della delibera Emiliano come accerta il sistema informatico Edotto”. In altri termini se dagli atti di monitoraggio continuativo sulla spesa farmaceutica emerge che i tetti assegnati sono stati splafonati e le Asl posseggono già questi dati, consultabili sul sistema informatico Edotto, la decadenza è automatica. Dunque "non c’è da fare nessuna verifica strumentale e dilatoria sui dati che sono già nella disponibilità delle Asl". E alla decadenza dei DG dovrebbe associarsi quella dei direttori sanitari e amministrativi, nonché dei singoli responsabili aziendali sul monitoraggio della spesa farmaceutica.Passaggio quest'ultimo legato al fatto che la legge regionale prevede di affidare la responsabilità del monitoraggio a dipendente idoneo, di concerto con il Direttore generale.

Secondo l'assessore Palese invece niente è automatico. La legge regionale è stata approvata il 15 marzo scorso dal consiglio e dunque la spesa su cui misurare i risultati va considerata dalla sua entrata in vigore in poi, quindi non è retroattiva e non è applicabile ai mesi del 2022 precedenti. E poi "occorre capire come disciplinare la decadenza, non è automatica. Il contratto con i Dg è privatistico e di durata compresa tra 3 e 5 anni, deve prevedere questa forma di decadenza. Devono sapere che il rapporto si interrompe per non raggiungimento di quel risultato, e solo a quel punto decadrebbero. Altrimenti si genera un contenzioso interminabile". Mancherebbe cioè quel quadro di certezza che invece Palese conta di dare per tutto il 2023 ai dg con gli obiettivi di spesa farmaceutica. La legge regionale approvata a marzo nasceva da alcuni dati che i due consiglieri regionali proponenti avevano definito “uno spreco intollerabile”, ovvero 264 milioni nel 2020 e circa 220 milioni nel 2021, somme che, per il 50%, incidono sul bilancio autonomo, togliendo risorse ad altri obiettivi e che ritardano l'uscita della Puglia dal piano di rientro.


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