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Biotestamento, dichiarazioni al palo: a 5 anni dalla legge solo lo 0,4% degli italiani ha depositato le Dat

di Red. San.

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La denuncia arriva dall'Associazione Luca Coscioni che monitora strettamente l'applicazione della legge 219 del 22 dicembre 2017 sul "testamento biologico": a 5 anni dal via libera del Parlamento solo lo 0,4% degli italiani (185.500) ha depositato le disposizioni anticipate di trattamento (Dat), con cui si ha la possibilità di indicare le proprie volontà in merito al fine vita. Un "vuoto" dovuto, puntano il dito dall'Associazione, anche all'inadempienza del ministero della Salute sulle campagne di comunicazione e sulla Relazione al Parlamento prescritta dalle norme.
Da qui, il rilancio dello strumento, entrato in vigore il 31 gennaio 2018. L’Associazione Coscioni lancia una campagna informativa, innanzitutto con un video narrato da Giobbe Covatta dal titolo "Il biotestamento spiegato agli adulti" per illustrare l'importanza del testamento biologico e offrire tutte le informazioni per poterlo fare subito. Inoltre, dal 30 gennaio al 3 febbraio, al numero bianco per fare luce sui diritti alla fine della vita (06 9931 3409) - la linea telefonica nata due anni fa e gestita dalla compagna di Dj Fabio, Valeria Imbrogno - prenderà il via una settimana informativa in cui oltre al supporto offerto quotidianamente dai volontari si aggiungerà la consulenza gratuita da parte di medici che risponderanno su appuntamento ai quesiti legati al testamento biologico.
«Ci sostituiamo ancora una volta allo Stato, coi mezzi a nostra disposizione, nel realizzare una campagna di informazione su uno strumento di libertà fondamentale, ma finora tenuto nascosto dal ministero della Salute dei Governi che si sono succeduti in questi 5 anni. Abbiamo chiesto ufficialmente un incontro anche all’attuale ministro della Salute, Orazio Schillaci, per parlare di questo e altri temi cruciali legati alle libertà fondamentali e al diritto alla salute», dichiarano Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretaria e tesoriere Associazione Luca Coscioni. Che proseguono: «Il numero bianco già offre un servizio di informazione legale e pratica sui temi legati al fine vita, per una settimana medici ed esperti offriranno una consulenza utile alla piena comprensione dei termini tecnici presenti nel modello di Dat predisposto dall’Associazione Luca Coscioni che può essere utilizzato come traccia essendo la forma libera. Ci auguriamo che tale servizio possa presto essere fornito da medici che abbiano ricevuto adeguata formazione dallo Stato italiano come previsto per legge».


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