Aziende e regioni

Sardegna, incentivi ai medici di zone disagiate

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

Via libera agli incentivi per i medici che andranno a operare in sedi considerate disagiate o disagiatissime. È stato siglato, infatti, l’accordo tra la Regione e le organizzazioni sindacali per superare la carenza di medici in territori in cui ci siano le sedi considerate disagiate. «In un clima di grande condivisione e in totale armonia abbiamo raggiunto l’accordo per l’assegnazione di risorse economiche per le sedi disagiate e disagiatissime della Sardegna - fa sapere l’assessore regionale della Sanità Carlo Doria - affinché possa essere corrisposto un incentivo per i medici ad accettare incarichi nelle sedi più periferiche, in cui è riconosciuto uno svantaggio in ragione delle caratteristiche geografiche del loro territorio, dei collegamenti, della scarsa densità abitativa, della distanza dai centri ospedalieri o della carenza persistente del medico, nonostante i bandi regionali». Proprio il problema delle sedi disagiate è stato, per lungo tempo, al centro di numerose richieste da parte degli amministratori e degli abitanti, soprattutto dei piccoli centri della Sardegna centrale, rimasti senza medico di base dopo il pensionamento delle figure storiche che, con gli anni, erano diventate un punto di riferimento per i residenti. Non a caso, da tempo, era stata fatta una campagna di sensibilizzazione proprio per risolvere questo problema. L’accordo è stato siglato con l’unanimità di tutte le sigle sindacali dei medici di medicina generale e va a interessare circa 140 sedi disagiate e disagiatissime presenti nell’isola.
«Oggi è un giorno importante in cui riprende con forza un dialogo il cui intento comune è quello di dare una risposta d’efficienza al sistema sanitario territoriale e, in particolare alla medicina generale - prosegue l’esponente della Giunta Solinas -, ormai ogni divergenza con i sindacati è stata chiarita e superata». Prossimo appuntamento il 15 marzo quando l’assessore alla Sanità incontrerà nuovamente i sindacati per discutere la proposta del nuovo Accordo integrativo regionale (Air), in linea con quanto previsto per la sanità territoriale dal Dm 77 e dall’ultimo Accordo collettivo nazionale (Acn) della medicina generale.


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