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Testamento biologico: inattuati gli obblighi previsti a carico del ministero della Salute e delle Regioni

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24 Esclusivo per Sanità24

L’Associazione Luca Coscioni ha inoltrato una richiesta "di immediata e perfetta osservanza" degli obblighi che la L. 219/2017 pone in capo al ministero della Salute e alle singole Regioni sul testamento biologico , che fino ad oggi sono rimasti inattuati.
“A cinque anni dall’entrata in vigore della legge sono numerosi gli obblighi dalla stessa previsti che il ministero della Salute e le Regioni, per le rispettive competenze, non adempiono. Il mancato adempimento di questi doveri determina una grave violazione dei diritti di informazione e autodeterminazione libera e consapevole, in materia di scelte terapeutiche, dei cittadini e delle cittadine italiane” dichiara Filomena Gallo, avvocata e segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà ricerca scientifica.
“Ogni anno, entro il 30 aprile, il ministero dovrebbe elaborare una relazione sull’applicazione della L. 219/2017 per poi inviarla a entrambe le Camere - continua Filomena Gallo - ma ad oggi ha adempiuto a tale suo dovere solamente nel 2019. Una simile inadempienza non è ammissibile, come anche non è ammissibile il mancato invio - da parte delle Regioni, a ciò obbligate per legge - dei dati necessari per la predisposizione di questa relazione entro il mese di febbraio di ogni anno. La mancata attuazione di tali doveri determina non solo una grave violazione della legge medesima ma, altresì, un palese divieto dei principi di trasparenza, buon andamento, efficacia ed efficienza che dovrebbero sempre improntare l’attività della Pubblica amministrazione anche e soprattutto a tutela dei cittadini. Abbiamo quindi scritto al ministro della Salute affinché adempia urgentemente e celermente a questo obbligo, mancando pochi giorni alla scadenza del termine a tal fine previsto dalla L. 219/2017”.
L’obbligo di predisporre e inviare una relazione annuale sull’applicazione della L. 219/2017 non è il solo ad essere inadempiuto.
Il ministero della Salute e le Regioni non hanno predisposto, per quanto di loro competenza, delle corrette e adeguate campagne di informazione circa la portata e l’importanza del testamento biologico sul territorio nazionale.
“Grave anche la mancata adozione da parte delle Regioni di modalità di gestione delle cartelle cliniche, del fascicolo sanitario elettronico oppure di altre modalità informatiche di gestione dei dati sanitari affinché sia reso possibile il deposito delle DAT anche presso le strutture sanitarie così come normativamente previsto” continua Matteo Mainardi, coordinatore della campagna Eutanasia Legale.
“E ancora, il mancato adempimento dell’obbligo di formazione continua dei medici e di tutti gli esercenti una professione sanitaria, che comprenda la formazione in materia di relazione e di comunicazione con il paziente, di terapia del dolore e di cure palliative così come espressamente previsto all’art. 1, ultimo comma, L. 219/2017, comporta gravi danni ai cittadini italiani. Infatti, il grado di formazione e informazione del personale sanitario è rimesso, di fatto, ad una sua attività di studio autonoma che comporta gravi diseguaglianze ai danni dei cittadini a seconda del grado di conoscenza della legge da parte del sanitario presso il quale si trova in cura. Una simile circostanza non è ammissibile in quanto lesiva di numerosi parametri costituzionali in una materia tanto delicata quanto è l’autodeterminazione in ambito sanitario e di scelte di fine vita” conclude Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni.


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