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Sardegna: approvata la legge per l’aumento del massimale per i medici di medicina generale

di Davide Madeddu

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24 Esclusivo per Sanità24

Approvata la legge per l’aumento del massimale per i medici di medicina generale. Il via libera arriva dalla Regione Sardegna che ha autorizzato l’innalzamento del limite sino a 1.800 pazienti. Si tratta di un provvedimento su base volontaria per i medici di medicina generale che operano in aree disagiate nelle quali l’incremento è reso necessario per garantire l’assistenza ai cittadini. «L’incremento, già contemplato nell’ultimo Accordo collettivo nazionale (ACN) della medicina generale del 2022, che per la sua applicazione rimanda a specifici nuovi accordi integrativi regionali - fanno sapere dalla Regione -, è contenuto in un provvedimento di legge approvato oggi dal Consiglio regionale nelle more del nuovo Accordo integrativo regionale (AIR) attualmente in fase di negoziazione al tavolo sindacale».
La proposta di legge regionale approvata stabilisce, inoltre, la ripartizione di 10 milioni di euro già stanziati nell’ultima Finanziaria regionale, destinando il 70 per cento dei fondi all’integrazione del finanziamento dell’Air di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n. 19/9 del 12 maggio 2010 e il 30 per cento alle Asl per la realizzazione di progetti di assistenza primaria e continuità assistenziale finalizzati a garantire uniformità nei livelli essenziali d’assistenza su tutto il territorio.
Nella disposizione è stata definita anche l’operatività degli infermieri di famiglia negli ambulatori dei medici di medicina generale per ridurre il carico di lavoro specie di quelli massimalisti.
«Si tratta di un provvedimento importante – dice l’assessore regionale della Sanità, Carlo Doria -, per dare una risposta immediata ai cittadini che vivono in quegli ambiti in cui si registra una forte carenza e garantire così il diritto alla salute richiamato dall’articolo 32 della Costituzione». L’esponente dell’esecutivo sottolinea poi che attualmente si sta lavorando «per chiudere un accordi integrativo con i medici», misura c«che manca dal 2010».
«Per fare fronte all’emergenza dovuta a una carenza che pesa in modo particolare sulle sedi periferiche, dove più si fatica a trovare medici disposti a ricoprire incarichi – prosegue l’assessore – abbiamo messo e stiamo mettendo in campo ogni strumento a nostra disposizione, come, ad esempio, gli incentivi economici per chi sceglie di aprire il proprio ambulatorio in una sede disagiata. Già in diverse aree dell’Isola si è fatto ricorso all’aumento del massimale a 1.800 pazienti per la sola durata di sei mesi. Oggi sono circa un centinaio i medici che lavorano con un numero di pazienti superiore a 1.500. Con questo provvedimento di legge, nelle more dell’approvazione del nuovo Air, viene assicurata la possibilità ai medici di superare il massimale là dove è necessario per garantire l’assistenza ai cittadini».
C’è poi un altro aspetto, di non secondaria importanza, che riguarda gli infermieri di famiglia, per i quali è stato introdotto un riferimento normativo condiviso da tutta l’Aula. «Oggi abbiamo 1.150 medici di medicina generale titolari di sede, solo cinque anni fa erano 1.500 - conclude -. Il carico di lavoro è aumentato, così come la burocrazia. Anche questo aspetto troverà risposte nel nuovo AIR, ma è importante fin da adesso definire un quadro attraverso il quale i medici possano trovare sostegno nella loro attività».


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