Dal Governo

Isee, ecco il nuovo testo

di Marco Mobili e Roberto Turno (da Il Sole-24Ore di domenica 20 gennaio)

Dopo il redditometro per stanare gli evasori fiscali, ecco il nuovo riccometro per smascherare chi gode a sbafo dei servizi sociali. Con una promessa: niente più sconti facili e abusi per asili nido, mense scolastiche, tasse universitarie, libri di testo, assegni di maternità, disabilità, bollette della luce e bonus sui canoni telefonici e tanto altro ancora. E, come per il redditometro, sotto la lente finirà anche il possesso di auto di lusso, moto di grossa cilindrata oltre 500 cc e barche. Con una new entry pesantissima: il debutto nella ricchezza delle famiglie dei patrimoni mobiliari, dai Bot alla partecipazioni azionarie. È in dirittura arrivo il nuovo Isee (indicatore della situazione economica equivalente), che giovedì, dopo il via libera del Consiglio di Stato e il recepimento della sentenza di dicembre della Consulta, approderà in Conferenza unificata tra Governo, Regioni e Comuni. Un'arma contro i furbetti del Welfare che sarebbe dovuta scattare a inizio anno e che ora è all'ultimo miglio dell'operatività.

Nel bel mezzo della campagna elettorale dove la parola d'ordine di tutti è la lotta all'evasione e agli sprechi, Governo ed enti locali hanno deciso di tirare dritto. E così ora, dopo il redditometro, si stringe il cerchio per scoprire anche i finti poveri che abusano delle prestazioni dello stato sociale. Controlli a tappeto, verifica del reddito e dei patrimoni immobiliari ma anche immobiliari con franchigie graduate a cominciare dallo sconto fino a 3mila euro per i dipendenti e di 1.000 per i pensionati, nuova definizione dei nuclei familiari per stroncare gli abusi, revisione della scala di equivalenza tra redditi e composizione del nucleo familiare: questi i capisaldi del nuovo Isee su cui sindaci e governatori sono pronti a dare l'«intesa» al Governo, anche dopo i rilievi della Consulta che aveva bocciato la mancata previsione di un accordo tra Stato e autonomie.

L'Isee, che farà salve le competenze di Trento e Bolzano, sarà modificabile in corso d'opera durante l'anno: si chiamerà «Isee corrente» e potrà fotografare la condizione reddituale più vicina nel tempo per considerare le variazioni più rilevanti (fino al 25% in meno) dell'indicatore che siano intanto intervenute: un'ancora di salvataggio per chi, tanto più in tempo di crisi, perde il lavoro o chiude l'attività imprenditoriale.

Le novità sono numerose e determineranno un taglio dei costi delle prestazioni sociali. A cominciare dall'individuazione nuova di zecca dei nuclei familiari, il passepartout per pesare i redditi: i coniugi con diversa residenza anagrafica saranno considerati nuclei distinti solo dopo una pronuncia di separazione giudiziale o l'omologazione della separazione consensuale, quando s'è persa la potestà dei figli o c'è stata domanda di scioglimento o di cessazione degli effetti civili del matrimonio. Mentre un figlio maggiorenne non convivente con la famiglia, ma a suo carico ai fini Irpef, farà parte a pieno titolo del reddito familiare complessivo.
Ai redditi familiari dichiarati ai fini Irpef si aggiungeranno nella somma complessiva anche quelli soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta d'acconto, proventi da attività agricola, assegni di mantenimento dei figli, redditi fondiari non affittati sottoposti a Imu, redditi figurativi da attività finanziaria. Nel calcolo finiranno però anche trattamenti assistenziali e previdenziali e le «carte di debito» riconosciute alle famiglie. Dal totale si potranno sottrarre sconti e franchigie mirati: fino a 5mila euro sulle spese sanitarie dei disabili, fino al 20% dei redditi da lavoro dipendente con tetto a 3mila euro e a 1.000 per i pensionati. Non solo: sconto fino a 7mila euro per chi vive in affitto e di 5mila per chi vive nella casa di proprietà che potrà aumentare di 500 euro per ciascun componente il nucleo (con tetto a 7mila). Una franchigia da 3.500 a 6.500 euro, a seconda del grado di infermità, sarà prevista se nel nucleo è presente un disabile.

Fari puntati naturalmente anche sulla situazione patrimoniale delle famiglie. A partire dal patrimonio immobiliare (incluso quello detenuto all'estero), nel quale il valore delle case e dei terreni è quello valido ai fini Imu: si potrà però sottrarre il mutuo residuo e per chi vive nella casa di proprietà il valore dell'abitazione, al netto del mutuo, sarà considerato pari a due terzi. Nel patrimonio mobiliare, invece, entreranno conti correnti bancari e postali, titoli di stato, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi, azioni e quote di fondi d'investimento, partecipazioni in Italia e all'estero. Anche per il patrimonio mobiliare scatterà la franchigia, con un tetto fino a 10mila euro.

I CRITERI
FAMIGLIA
Nuovi paletti per individuare i nuclei familiari. I coniugi con diversa residenza anagrafica saranno considerati nuclei distinti solo dopo una pronuncia di separazione giudiziale o l'omologazione della separazione consensuale. E ancora, quando s'è persa la potestà dei figli o o c'è stata domanda di scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio. Mentre il figlio maggiorenne non convivente con i genitori, ma a loro carico ai fini Irpef, farà parte a pieno titolo del reddito familiare complessivo
REDDITO
Nel reddito familiare entrano anche altre voci. Ai redditi familiari dichiarati ai fini Irpef si aggiungeranno nella somma complessiva anche quelli soggetti a imposta sostitutiva o ritenuta d'acconto, proventi da attività agricola, assegni di mantenimento dei figli, redditi fondiari non affittati sottoposti a Imu, redditi figurativi da attività finanziaria. Nel calcolo saranno incorporati anche trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari, inclusi carte di debito, a qualunque titolo percepiti da amministrazioni pubbliche
PATRIMONIO MOBILIARE
Patrimonio mobiliare al setaccio nel calcolo dell'Isee. Fari accesi su depositi e conti bancari postali, considerando il saldo attivo al netto degli interessi nell'ultimo trimestre dell'anno precedente. Ma sotto il radar finiranno anche: titoli di Stato ed equiparati, obbligazioni, certificati di deposito e credito, buoni fruttiferi; azioni e quote di investimenti di risparmio collettivo, azioni in società italiane ed estere quotate e no, masse patrimoniali (non relative all'impresa) affidate in gestione, valore del patrimonio netto per le imprese individuali in contabilità ordinaria
IMMOBILI
Per gli immobili incide il valore ai fini Imu. Per il calcolo del patrimonio immobiliare (incluso quello detenuto all'estero) andrà considerato il valore dei fabbricati, delle aree fabbricabili e dei terreni, come definito ai fini Imu al 31 dicembre dell'anno precedente a quello di presentazione della dichiarazione sostitutiva unica (Dsu), indipendentemente dal periodo di possesso nell'anno. Dal valore, però, si potrà sottrarre il mutuo residuo e per chi vive nella casa di proprietà il valore dell'abitazione, al netto del mutuo, sarà considerato pari a due terzi
SCONTI E FRANCHIGIE
Dal reddito sarà possibile sottrarre sconti e franchigie. Dall'ammontare del reddito, che servirà per determinare l'Isee, potranno essere sottratti sconti e franchigie mirati, a cominciare dalle spese sanitarie per disabili, detraibili fino a un massimo di 5mila euro. Come pure sarà possibile applicare fino al 20% dei redditi da lavoro dipendente con tetto a 3mila e a 1.000 euro per i pensionati. Dalla somma dei redditi dei componenti del nucleo familiare, poi, si potrà, per esempio, sottrarre il canone annuo d'affitto, previsto nel contratto di locazione, fino a 7mila euro.
SOCIO-SANITARIO
Si allarga la gamma delle prestazioni socio-sanitarie. Si allunga l'elenco delle prestazioni sociali di cui si potrà beneficiare in base al reddito: dagli asili nido alle mense scolastiche, dalla carte acquisti agli sconti per le università. A queste si aggiungono poi altre voci come le agevolazioni sui canoni telefonici e la fornitura gratuita o semi-gratuita dei libri scolastici. Spazio poi, in presenza dei requisiti richiesti, anche a servizi socio-sanitari domiciliari e diurni semi-residenziali, al reddito di cittadinanza, al minimo vitale e all'assistenza straordinaria

GLI ABUSI

L'Isee "2.0" accende la spia del redditometro. Le nuove armi del Fisco e dell'Inps per mettere sotto stretto controllo, rispettivamente, i contribuenti infedeli e i cittadini che accedono indebitamente alle prestazioni sociali erogate dallo Stato, viaggeranno a braccetto. Auto di lusso, moto di grossa cilindrata (500 cc e superiore), yatch e imbarcazioni da diporto intestati a un componente del nucleo familiare, dovranno sempre essere autodichiarati dal soggetto che presenta la "dichiarazione sostitutiva unica" per la determinazione dell'Isee.
È quanto prevede il nuovo Isee al capitolo espressamente dedicato al «rafforzamento dei controlli» e del sistema informativo. Un passaggio obbligato anche alla luce degli ultimi dati resi noti dall'amministrazione e dal Parlamento sull'attività di controllo effettuata sulle dichiarazioni sostitutive uniche, vale a dire le autocertificazioni per accedere alle prestazioni agevolate per cui si applica l'Isee. Secondo la relazione della commissione bicamerale sull'anagrafe tributaria, presentata mercoledì scorso, emerge che dai controlli effettuati dalle Entrate su un campione di 120mila Dsu inviate all'Inps fino a maggio 2012 e relative a un arco temporale di quasi due anni, solo sul 43% era possibile effettuare controlli attendibili. Per il restante 57% le verifiche non erano "finalizzabili" al controllo in parte o in tutto della posizione dei componenti del nucleo familiare. Tra i motivi principali: la mancanza degli anni di reddito per i riscontri.
La necessità di una stretta contro i furbetti del Welfare emerge anche dall'analisi sugli oltre 680mila cittadini che fino a maggio 2012 hanno ottenuto la social card: quasi 54mila avevano un reddito superiore a quello autocertificato. E oltre 10mila sono state le sospensioni del beneficio visto che dal ricalcolo dell'Isee sono venuti meno i requisiti necessari per l'accesso all'utilizzo della social card.
L'obiettivo dichiarato con il nuovo Isee è dunque anche quello di potenziare i controlli e per questo viene previsto che, nell'ambito della programmazione dell'attività di accertamento della Guardia di Finanza, una quota delle verifiche sarà riservata, secondo criteri comunque selettivi, al controllo sostanziale della posizione reddituale e patrimoniale dei nuclei familiari che beneficiano di prestazioni agevolate.
Il provvedimento disciplina anche il flusso delle informazioni, a partire dai tempi. In sostanza l'ente che riceve dal cittadino la dichiarazione sostitutiva unica (Comuni, università, asl, ecc.) avrà quattro giorni di tempo per trasmettere i dati in via telematica al sistema informativo Isee gestito dall'Inps. Le informazioni analitiche necessarie al calcolo dell'indicatore reddituale e patrimoniale non incluse nell'autodichiarazione, ma presenti nell'anagrafe tributaria, saranno trasmesse dalle Entrate all'Inps. Anche l'acquisizione dei dati dall'anagrafe tributaria dovrà avvenire in quattro giorni lavorativi. Sempre all'Agenzia, poi, spetterà il compito, sulla base di controlli automatici, di rendere disponibili all'Inps l'esistenza di omissioni o difformità dai dati dichiarati rispetto a quelli presenti nel sistema informativo del Fisco.
Uno scambio di informazioni continuo e in tempi rapidi, nel pieno rispetto della privacy, che dovrà comunque stringere le maglie ed evitare le erogazioni indebite di agevolazioni e indennità. (M. Mo.)

IL COMMENTO

Il nuovo Isee non servirà solo a colpire i furbetti del welfare. In gioco c'è la qualità dei servizi e la credibilità del sistema-Stato. Come i furbetti delle tasse (non pagate) mettono una mano nelle tasche dei contribuenti onesti, i finti poveri che godono di servizi sociali scontati rubano il Welfare a chi davvero ne ha bisogno. Il Welfare ancora possibile ai tempi della grande crisi, quello che rischia sempre più di restringersi proprio mentre tra gli italiani incalza e s'ingrossa la marea delle povertà. È in questo bivio che entra a pieno titolo in campo la seconda crociata dichiarata contro l'evasione col nuovo Isee: un riccometro che poi è un redditometro del sociale. Una battaglia ineludibile. Che non significa solo mettere all'angolo una volta per tutte (se mai sarà possibile) e con tutte le armi disponibili, il vezzo molto italico di mascherare le proprie ricchezze e di aggirare i doveri contributivi verso la collettività. La partita va infatti anche oltre la guerra – o quantomeno con essa cammina in parallelo – contro i furbi che rubano i diritti a chi ne ha diritto. In gioco ancora una volta c'è la tenuta e la credibilità stessa del sistema-Stato, la possibilità per gli enti locali di mantenere livelli di servizio sociale che ormai da anni, ripetutamente aggrediti dalle manovre e dai tagli alla spesa pubblica, si stanno riducendo al lumicino. Servizi la cui qualità, nel solito gap Nord-Sud, è spesso discutibile, non solo insufficiente o dimezzata dagli sprechi locali e dall'invadenza di clientele politiche e di cordate di partito. Non è un caso il pressing dei sindaci - ma anche delle Regioni, per quanto meno compatte – per mettere mano al nuovo Isee. Che poi sindaci e governatori ce la facciano a riportare in acque calme la barca dei servizi locali, è tutta un'altra questione. Capitolo tutto da scrivere – ma assolutamente decisivo per il successo dell'iniziativa – è quello dei controlli. È chiaro che qui tutti si giocano tutto. Stato e autonomie locali. E naturalmente i contribuenti onesti. L'utilizzo delle banche dati, lo scambio di informazioni tra tutti gli attori chiamati a svolgere una parte attiva sulla scena, è l'unica arma valida per stringere le maglie di una rete che da troppo tempo ha troppi buchi. Non è un caso che, su ben il 57% delle dichiarazioni presentate ai fini Isee, il Fisco non sia riuscito ad effettuare i necessari controlli. Anche in questo senso, dunque, il parallelo redditometro-Isee è assoluto: se il primo non marcia, anche il secondo farà flop. Altro aspetto è la platea degli interventi su cui inciderà l'Isee e sui quali le amministrazioni dovranno vigilare. La mappa dei servizi sociali è già oggi ad ampio spettro. E sempre più è destinata ad allargarsi. A partire dalla sanità, dove proprio in queste settimane di campagna elettorale i partiti stanno rilanciando la riforma dei ticket. Che nelle intenzioni di molti potrebbero essere sostituiti da un sistema di franchigia fondato sui redditi familiari, a partire proprio dall'Isee. La partita vale 2 miliardi (dal 2014) di incassi in più. Fallire, sarebbe una volta di più un peccato. Altro che equità. Quell'equità e quella cautela, del resto, che serviranno anche con l'Isee nell'assegnare pesi e scala di equivalenza nel socio-sanitario, dai disabili alla non autosufficienza degli anziani. Questa è ormai la vera bomba a orologeria per troppe famiglie e di questo complicato equilibrio qualsiasi spending review passata e ventura dovrà farsi carico.
Marco Mobili
Roberto Turno