Dal governo

Chiamparino: «Intesa possibile, meno tagli sulla farmaceutica»

di Red.San.

L’Intesa sui tagli arriverà forse il 2 luglio, con un alleggerimento per la farmaceutica. Ad annunciarlo, contestualmente alle proprie dimissioni che formalizzerà sempre il 2 luglio, è il presidente della Conferenza Stato-Regioni Sergio Chiamparino. «A me risulta che in via tecnica non siamo distanti da un’intesa anche sulla parte complessa della farmaceutica, riducendo a non moltissimi milioni il taglio a carico delle imprese, ma l’intesa va fatta: per renderla operativa ci sono pochi mesi», ha spiegato Chiamparino. La notizia è quindi che si sta lavorando su un nuovo testo di accordo e che si ridurrà il taglio sulla farmaceutica, questione su cui il governo non ha arretrato di un passo in queste ultime settimane.
«Più collaborativi di così mi sembra difficile», commenta il leader dei governatori. «I tagli di quest’anno al Fondo sanitario non vanno bene, avevamo chiesto un miliardo di tagli in meno, ma possiamo cercare di farceli andare bene a condizione che si faccia l’intesa con quelle modalità previste e ci sia l’impegno a non toccare il pluriennale”, ha proseguito.
La condizione - è il monito del presidente - è che questi tagli sulla sanità siano rivisti nel 2016 anche alla luce del carico che viene dai farmaci salvavita , pari a 400 milioni: è come se i tagli fossero di 2,7 miliardi».

Quanto alle dimissioni, si tratterà di un atto formale ma anche di sostanza. Il presidente le formalizzerà il 2 luglio, «per ragioni di galateo» ma anche per la necessità di una «discussione politico-istituzionale», ora che la geografia delle Regioni si è riassestata, dopo le elezioni del 31 maggio. Una questione di bon ton e di procedura: «vanno eletti insieme presidente e vicepresidente e, visto che il vicepresidente Caldoro non è stato rieletto, bisogna rieleggerlo», ha detto Chiamparino.
Nella seduta del 30 luglio verranno eletti i nuovi vertici: presidente, vicepresidente e presidenti delle Commissioni. «Sono cambiati gli equilibri con le recenti regionali: c’è stato un potenziamento del centrosinistra al sud e la riaffermazione forte di alcuni presidenti rieletti, come Rossi, Zaia e Marini.


© RIPRODUZIONE RISERVATA