Dal governo

Tagli da 2,35 miliardi, siglata l’Intesa

di B. Gob.

Via libera della Conferenza Stato-Regioni all’Intesa sui tagli da 2,35 miliardi. La quadra, dopo mesi di trattative con il fiato sospeso, è stata trovata a patto di stralciare dal capitolo farmaci i temi payback e “tetti”. Un emendamento dà infatti vita a un tavolo presso Lungotevere Ripa, cui parteciperanno il ministero della Salute, le Regioni, il Mef e l’Aifa. Obiettivo: rivedere i meccanismi di governo della spesa farmaceutica. Le regole andranno riscritteentro il 30 settembre, per approdare entro il 10 ottobre in Conferenza Stato-Regioni e agganciare così la deadline del 15 ottobre, quando si vota la legge di Stabilità. Perché è lì che confluiranno. Per la farmaceutica, resta confermato un risparmio su base annua di 500 milioni, cui si sommano i 308 milioni ottenuti dal mancato incremento del livello di finanziamento. Salta l’ipotesi di un ripiano a carico delle farmaceutiche dell’extra-spesa al di sopra dei 500 milioni previsti dal fondo farmaci innovativi (epatite C) voluto dalla ministra nella legge di Stabilità, mentre le Regioni si impegnano nero su bianco a rivedere gli investimenti programmati per il 2015 per «assicurare economie non inferiori a 300 milioni di euro nel rispetto della garanzia dell’erogazione dei Lea».

Il resto dell’Intesa - che prevede misure massicce anche sul fronte dell’acquisto di beni e servizi, dei dispositivi medici e dell’appropriatezza - si trasformerà in un emendamento maxi al Dl Enti locali e proseguirà il suo iter. Due le condizioni principali per il via libera, che è stato incassato grazie anche alla mancata partecipazione della Regione Veneto: la verifica del Patto per la salute 2014-2016 siglato a luglio scorso (dal momento che è necessaria la revisione die livelli di finanziamento per i prossimi anni) e l’aumento del Fondo sanitario nazionale per il 2016, quando dovrebbe arrivare a 113 miliardi. Punto, quest’ultimo, su cui aveva fortemente trattato proprio il Veneto.

Soddisfatta la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, che all’assemblea pubblica di Farmindustria aveva posto un secco altolà a ulteriori tagli per la farmaceutica e che a caldo ha commentato: «L’intesa ci permetterà di compensare il mancato incremento sul fondo senza stravolgere l'impianto del patto della salute», ha spiegato.


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