Dal governo

Assobiomedica boccia gli emendamenti al decreto Enti locali: «No ai tagli lineari»

«Il payback per i dispositivi medici e la rinegoziazione dei contratti di fornitura serviranno sulla carta a far quadrare i conti, ma genereranno solo un abbassamento della qualità delle prestazioni sanitarie e una quantità di ricorsi legali da parte delle imprese». Dal presidente di Assobiomedica, Luigi Boggio, arriva l’ennesima stroncatura all’intesa Stato-Regioni recepita oggi nel maxiemendamento del Governo al decreto Enti locali: «Non sono altro che tagli lineari a discapito delle prestazioni offerte ai cittadini». Per Boggio Governo e Regioni dovrebbero sedersi a un tavolo insieme a tutti gli attori del sistema salute per definire soluzioni sostenibili, ma appropriate per il benessere del servizio sanitario e per la tutela della salute dei pazienti. «Ci sono margini di risparmio in Sanità - sottolinea - che vanno però definiti nell'ottica di un rinnovamento delle strutture sanitarie e non di un loro impoverimento. E ribadiamo che senza dispositivi medici e diagnostici in vitro all'interno di un ospedale è impossibile erogare alcun tipo di prestazione sanitaria».

Il piano di Assobiomedica per risparmiare 2 miliardi all’anno
«Sono moltissime le aree di intervento per ottenere risparmi – aggiunge il presidente di Assobiomedica - che mettono il paziente al centro e hanno l'obiettivo di rendere il servizio sanitario nazionale efficiente e moderno, anziché perseguire le logiche dei tagli lineari già avviate negli ultimi anni. Dall'introduzione di percorsi diagnostico-terapeutici per la gestione dei pazienti con specifiche patologie come l'insufficienza renale, il Parkinson, il dolore cronico, lo scompenso cardiaco, le lesioni da pressione; a un piano nazionale sulle infezioni ospedaliere. Dalla messa a punto di un protocollo nazionale per il trattamento di pazienti con scompenso cardiaco in telemedicina alla razionalizzazione da parte delle aziende sanitarie delle modalità di acquisto, fornitura e logistica dei dispositivi medici». Soluzioni che Assobiomedica ha messo nero su bianco in un documento inviato ai presidenti e agli assessori alla Salute di tutte le Regioni, nonché al ministro della Salute, che porterebbero risparmi per oltre 2 miliardi di euro entro il 2016.
«Ci auguriamo che vengano presi in considerazione i numerosi profili di illegittimità che questa misura contiene e che – conclude Boggio - oltre a penalizzare pesantemente le imprese mettono a rischio l'erogazione delle prestazioni sanitarie di cui fino ad aggi i cittadini italiani hanno potuto beneficiare».


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