Dal governo

Lorenzin a tutto campo sul Dl Enti locali: «Non tagli ma risparmi. E le sanzioni per i medici le concorderemo con le società scientifiche»

La ministra della salute ribadisce la sua linea: la manovra da 2,35 miliardi contenuta nel Dl Enti locali di legge va letta come misura di “risparmi” e non certo come “taglio”. Le Regioni, afferma la ministra, hanno deciso autonomamente le concorderemdi rispondere al taglio di oltre 4 miliardi previsto dalla legge di Stabilità, che non riuscivano a sostenere, con il mancato aumento del Fondo sanitario nazionale. «Il Governo - afferma ancora Lorenzin - non ha deciso di tagliare la Sanità».

Fatto sta che la Sanità assorbe almeno il 70% dei bilanci regionali e che per le Regioni sarebbe stato molto difficile lasciare intoccata quella voce di spesa. Lorenzin, malgrado le difficoltà incontrate dal Dl ieri in aula al Senato enonostante l’attacco delle categorie interessate , va dritta per la sua strada: «Ribadisco - ha dichiarato - che sono contraria a tagli, difenderò il fondo sanitario così com'è per il 2016 e difendo l'applicazione del Patto per la salute, che prevede che i risparmi non sono tagli: i risparmi che vengono effettuati grazie a misure di maggiore efficienza, infatti, vengono reinvestiti nel Servizio sanitario, e noi abbiamo già quantificato questi risparmi in 10 miliardi in 5 anni, laddove ce n’è più bisogno: innovazione tecnologica, ricerca scientifica, personale sanitario, sblocco del turn over e accesso ai nuovi farmaci a tutti i cittadini in modo eguale». Lorenzin ha affermato anche di aspettarsi che le misure di attuazione del Patto salute, molte delle quali «ferme malgrado ne abbiamo parlato per anni», siano inserite nella prossima legge di Stabilità .

Nel complesso la ministra difende l’impianto della manovra all’esame del Parlamento, che conterrebbe « una serie di misure positive, come la norma che prevede la possibilità di assumere con concorso personale specializzato all'Agenzia italiana del farmaco», cosa che potrà velocizzare «i processi autorizzativi dei nuovi medicinali, visto che la preoccupazione di molti cittadini è che i farmaci autorizzati non sono poi disponibili». «Inoltre aumentiamo le ispezioni nell’industria - sottolinea - e rendiamo così più sicuri i prodotti fatti in Italia, che diventano più esportabili, rendendo il nostro Paese più competitivo nei confronti di Germania» e altri Stati europei nel settore della farmaceutica. Lorenzin si dice soddisfatta per il «fondo di 33,5 milioni di euro per la ristrutturazione dei pronto soccorso romani in vista del Giubileo speciale, e per l’acquisto di nuove autoambulanze e l’assunzione di personale come gli anestesisti che possano far fronte» all'afflusso di pellegrini nella Capitale.

Infine, il commento sulle “punizioni” per i medici che prescrivono fuor d’appropriatezza: «Bisogna parlarci chiaro - afferma Lorenzin -: le prescrizioni inutili costano ogni anno 13 miliardi di euro, che divisi per 60 milioni di persone fanno una vera e propria tassa. Nel Dl enti locali non sono previste norme sanzionatorie, ma solo misure di buon senso». Poi passa a spiegare il piano: «Attiveremo dei protocolli consultando le società scientifiche e qualora si “sgarri” dalle regole così elaborate per una corretta prescrizione diagnostica, ci potrebbero essere sanzioni, ma assolutamente sostenibili. Allo stesso tempo il cittadino deve avere la certezza di ottenere le giuste prescrizioni, né troppe né troppo poche. Un principio che è dunque a tutela della salute delle persone.
«Dico ai medici - aggiunge la ministra - che stiamo rivedendo le norme su colpa medica e medicina difensiva, perché voglio pensare che questo eccesso di esami si verifichi per la paura di denunce e cause legali. Su questo aspetto interverremo, in commissione Affari sociali della Camera sono allo studio riforme ad hoc, volte ad attenuare l’effetto delle denunce, fatta salva la possibilità per un paziente di fare causa quando ce ne sono i motivi. E’ un tema molto spinoso, su cui noi faremo la nostra parte, ma anche i medici devono fare la loro e attenersi a protocolli per le diagnosi. Poi si potrà sicuramente prevedere delle deroghe, se necessarie, valutando caso per caso. Ma se si vuole negare che in Italia c'è un eccesso di esami diagnostici, ci sono i dati a mostrare la verità», conclude.

«Nella prossima legge di Stabilità mi aspetto che siano inserite misure per l'applicazione del Patto della salute. Ne abbiamo parlato per anni e siamo ancora fermi». E' l'auspicio di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute. «Come avvenuto l'anno scorso con la norma relativa sui commissari per la sanità regionale che non possono essere i presidenti di Regione, o con i regolamenti ospedalieri - ricorda all'Adnkronos Salute - mi aspetto di poter inserire in legge di Stabilità le norme attuative del Patto». Quanto al Dl enti locali in esame oggi da parte del Senato, Lorenzin ribadisce: «sancisce solo un intesa siglata il 2 luglio da Stato e Regioni, frutto della decisione di queste ultime di rinunciare all'incremento del Fondo sanitario. Per essere chiari, da parte mia non c'è nessuna intenzione di fare tagli, e ricordiamo infatti che nell'ultima legge di Stabilità non c'erano tagli, poi le Regioni hanno appunto deciso e le abbiamo accompagnate nello scegliere le leve per coprire il mancato incremento del fondo. Stando attenti che non fossero tagli, ma misure previste dal Patto della salute per l'efficientamento del sistema, con l'avviso che i risparmi ottenuti devono tornare alla sanità per investire laddove c'è necessità: innovazione tecnologica, ricerca scientifica, personale sanitario, sblocco del turn over e accesso ai nuovi farmaci a tutti i cittadini in modo eguale», conclude.


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