Dal governo

Lorenzin in audizione alla Igiene e Sanità: «I nuovi Lea valgono 900 milioni». E sull’appropriatezza: «Per le sanzioni trattativa in Stato-Regioni»

di Barbara Gobbi

I nuovi Livelli essenziali di assistenza, riveduti e corretti dopo il passaggio all’esame delle Regioni e anche alla luce dei tagli 2015, valgono 900 milioni. Una cifra più che doppia rispetto a quella preventivata inizialmente dal ministero e che è «indispensabile» sia messa in preventivo nel Fsn 2016. Anche di questa partita dovrà occuparsi la legge di Stabilità e il confronto sul nuovo budget Lea - insieme con la stabilizzazione dei precari Ssn - è tra i temi su cui Salute ed Economia sono in trattative in questi giorni. A dare l’aggiornamento è Beatrice Lorenzin in persona, in audizione alla commissione Igiene e Sanità del Senato nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla sostenibilità del Ssn. Una notizia-bomba, alla luce del “minor incremento” delle risorse già annunciato dal premier, che intensifica le trattative e acuisce le tensioni pre-manovra.

Ma i punti all’ordine del giorno dell’audizione erano due: insieme ai Lea, anche il tormentone appropriatezza su cui i senatori sono stati edotti. Per ricevere, insieme con i cittadini e con i medici, più d’una rassicurazione che corregga il tiro rispetto agli «errori di comunicazione» fatti fino a oggi: intanto, secondo la ministra con il cosiddetto Dm Lorenzin «per i cittadini non cambierà nulla» perché riceveranno le cure come è accaduto fino a oggi, salvo una maggiore attenzione agli sprechi che andrà a tutto vantaggio loro, in un’ottica di minori liste d’attesa e di risorse liberate per prestazioni più utili e innovative; per i medici, perché il provvedimento li aiuterà semplicemente a orientarsi in caso di dubbio prescrittivo, senza intaccare la relazione con il paziente. E sul tema bollente, quello delle sanzioni economiche, Lorenzin ha gettato acqua decisamente rinfrescante: «Ho ottenuto dalle Regioni - ha spiegato - una ulteriore possibilità di revisione del provvedimento: prima dell’Intesa necessaria si terranno incontri, aperti anche alle società scientifiche, per definire un codice unico di comportare che uniformi l’eventuale iter procedurale che un’Asl potrebbe avviare rispetto al camice bianco. Ma attenzione, ha precisato la ministra: la punizione arriverà soltanto «in caso di crimini», cioè in seguito a comportamenti reiterati, abnormi e molto gravi, e non certo per un singolo episodio.


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