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Ricciardi (Iss): «Vaccinazioni al limite, è urgente il nuovo Piano nazionale». E intanto il ministero studia un Fondo da 1 miliardo

di B.Gob.

La copertura vaccinale nel nostro Paese presenta elementi di forte preoccupazione, è «al limite della soglia di sicurezza», perciò è «improcrastinabile» l’approvazione in Conferenza Stato-Regioni del nuovo Piano nazionale. L’appello è del presidente dell’Istituto superiore di Sanità Walter Ricciardi: i dati dell’Iss pubblicati dal ministero della Salute indicano, infatti, un tasso di vaccinazioni al di sotto degli obiettivi minimi previsti dal precedente piano. Scendono al di sotto del 95% le vaccinazioni per poliomielite, tetano, difterite ed epatite B e la percentuale scende ulteriormente per le vaccinazioni contro il morbillo, la parotite e la rosolia che raggiunge una copertura del 86%, diminuendo di oltre 4 punti percentuali.

La forte sollecitazione di Ricciardi arriva quando il ministero si dice già al lavoro per superare i tanti ostacoli che impediscono l’applicazione, anche unifome, del calendario vaccinale. La ricetta allo studio è stata anticipata da Ranieri Guerra, direttore generale Prevenzione della Salute, che al congresso Fimp di Roma ha annunciato l’ipotesi di un Fondo, che potrebbe aggirarsi sul miliardo di euro, per l’«acquisto a prezzi calmierati - grazie all’attivazione di una centrale unica e previo accordo con le imprese produttrici - degli stock di dosi necessari a garantire la copertura ideale in tutte le Regioni». Nelle intenzioni del ministero, in tempo di austerity il Fondo avrebbe il merito di colmare con un investimento sostenibile un enorme gap di salute pubblica, nonché di abbattere i costi stellari dovuti alle mancate vaccinazioni.
Ma Lungotevere Ripa da oggi punta anche maggiormente sulla comunicazione diretta con i cittadini: con la collaborazione tra Ccm e Università di Foggia, da oggi è attivo il numero verde 800 56 18 56 (lunedì dalle 10 alle 18), con esperti in grado di rispondere a ogni dubbio e curiosità. L’iniziativa ha ricevuto il patrocinio dalla Società di Igiene (Siti), dalla Federazione italiana medici pediatri (Fimp), dalla Società italiana di pediatria (Sip) e dalla Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg), che insieme hanno stilato il Calendario Vaccinale per la Vita, recepito a pieno titolo dal nuovo Piano nazionale in attesa di approvazione definitiva.

Fa suo l’allarme anche l’Agenzia italiana del farmaco: Aifa ribadisce che il fenomeno del calo nelle coperture rischia di generare serie conseguenze sulla salute pubblica compromettendo l’effetto «immunità di gregge», qualora il numero dei soggetti vaccinati dovesse diminuire al di sotto della soglia minima per scongiurare la diffusione delle patologie. «C’è purtroppo poca consapevolezza del rischio anche grave connesso alla mancata vaccinazione - afferma il Presidente Pecorelli - Ricordiamo che i vaccini hanno salvato circa 2 milioni e mezzo di vite l’anno, 5 al minuto e che, ancora oggi, una malattia come il morbillo può risultare mortale».

Sull’urgenza torna ancora Walter Ricciardi: «Questa situazione, che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo», spiega il direttore dell’Iss. E lancia un monito agli addetti ai lavori: «È necessario - afferma - che a fronte dei dubbi dei cittadini, gli operatori siano in grado di far comprendere che la mancata vaccinazione crea un rischio enormemente più alto rispetto a quello temuto di eventuali effetti collaterali. E' inammissibile che un operatore sanitario pubblico, in scienza e coscienza, possa avanzare dubbi sull’efficacia e sull’opportunità dei vaccini, di un atto che ha anche un valore etico per la tutela della salute pubblica. «In questo senso - aggiunge Ricciardi - è necessaria una nuova alleanza tra medici, operatori sanitari, ricercatori e industria per evitare che il patrimonio di salute pubblica conquistato in anni di campagne vaccinali vada disperso. Se oggi è possibile avanzare dubbi sull’opportunità di una campagna vaccinale è perché probabilmente - concludono dall’Iss - si è persa la memoria storica delle epidemie e della mortalità infantile che prima che fossero scoperti vaccini e antibiotici falcidiavano letteralmente intere generazioni. Spetta agli operatori del Servizio sanitario nazionale per primi ristabilire questa memoria e difenderla dalle campagne denigratorie che mettono a rischio la salute di tutti e perciò il valore più alto del loro lavoro quotidiano».

Sulla stessa linea di medici di famiglia: «Siamo al limite della soglia limite di sicurezza del 95% per molte malattie gravi come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B - afferma Claudio Cricelli, presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) -. Se non invertiamo quanto prima questa tendenza corriamo il rischio di vere e proprie epidemie di gravi patologie che invece possono essere prevenute. La riduzione delle percentuali di immunizzazioni è anche il risultato della disformazione che da troppo tempo assistiamo verso questi importanti presidi medici. Ricordiamo invece che i vaccini, oltre ad essere efficaci, sono estremamente sicuri perché sottoposti a rigidi controlli da parte delle Istituzioni sanitarie competenti».


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