Dal governo

Crescita e welfare le due priorità

di Yoram Gutgeld (da Il Sole-24Ore di oggi)

La legge di stabilità è un atto fondamentale di qualsiasi governo e come tale è comprensibilmente esposto a critiche politiche. La legge di stabilità appena presentata non fa eccezione. Tuttavia il dibattito pubblico in corso sembra offuscare due elementi importanti di questa legge. Il primo è la ricchezza degli interventi. Misure per stimolare gli investimenti privati e pubblici: una forte riduzione della tassazione dei profitti d'impresa, un bonus per chi investe in macchinari nella forma di un super ammortamento, l'eliminazione dell'Imu sui macchinari imbullonati, comuni liberi di spendere i soldi in cassa. La riconferma, seppur in forma ridotta degli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato. Lo statuto del lavoro autonomo con numerose agevolazioni soprattutto ai redditi più bassi e ai giovani.
Risposte per il sud: fondi per chiudere la ferita della terra dei fuochi, per il completamento della Salerno-Reggio Calabria, e per garantire la sopravvivenza di Ilva. Sostegno ai più deboli: legge per il dopo di noi; una misura contro la povertà minorile; intervento straordinario sulle case popolari. E chi più ne ha più ne metta. Peccato che le polemiche sull'eliminazione delle tasse sulla prima casa e l'innalzamento del tetto sui contanti finiscano per oscurare oltre 20 interventi importanti di sviluppo economico, di equità sociale e di semplificazione amministrativa.
Il secondo fatto trascurato è che questa legge conferma e rafforza l'agenda del governo che mette al centro la crescita economica e la difesa dello Stato Sociale.
La crescita economica si realizza con riforme strutturali e con una riduzione di tasse coperta principalmente con la riduzione della spesa e con il recupero dell'evasione fiscale. Le due leggi di stabilità di questo governo contengono una riduzione di tasse di quasi 35 miliardi annui, dei quali 31 riguardano lavoro e produzione. Questa riduzione è coperta da una manovra di riduzione di spesa di 20 miliardi, di un recupero aggiuntivo di evasione di oltre 4 miliardi e una riduzione degli interessi sul debito, un risultato delle azioni della BCE, ma anche della credibilità del governo che ha portato lo spread sul nostro debito sotto il livello spagnolo. I numeri del bilancio dello Stato confermano la concretezza di questa visione. Considerando gli 80 euro come una riduzione di tasse e non una spesa, la spesa corrente (senza interessi) è scesa dal 43,2% del Pil nel 2013 al 42,1% quest'anno. Nel 2016 sarà il 41,4% del Pil. La pressione fiscale scende di misura simile. Era 43,8% nel 2013. Quest'anno è 43,1%, e l'anno prossimo scenderà ulteriormente al 42,6%. A dispetto delle critiche, la riduzione delle tasse è accompagnata da una riduzione del deficit, e ancor più importante, da una riduzione del rapporto debito/Pil, per la prima volta dopo 9 anni.
La difesa dello stato sociale si ottiene mettendo più risorse per questi servizi fondamentali e migliorandone qualità ed efficienza. I numeri della revisione della spesa, 20 miliardi in 2 anni sono significativi. La Gran Bretagna, la patria dello “spending review” ha ottenuto lo stesso risultato in 5 anni. Questa forte riduzione, oltre che finanziare i tagli delle tasse, serve proprio per garantire la difesa e il rilancio dei servizi. Questo governo ha investito 3 miliardi sulla scuola dopo anni di tagli. Ha creato la prima misura organica contro la povertà. E dopo i tagli del passato al servizio sanitario nazionale, il governo non solo ha aggiunto oltre un miliardo al fondo, ma ha riformato la gestione degli acquisti e delle strutture ospedaliere (articoli 30, 31 e 32 della legge di stabilità) per recuperare altre risorse che serviranno ad offrire nuove cure: farmaci salva vita contro l'epatite C, cure antitumorali avanzate, nuovi ausili e protesi per i disabili, solo per citarne alcune.
I risultati iniziano ad arrivare. L'accelerazione della nostra crescita, in controtendenza rispetto a molti altri paesi, è in buona parte un frutto delle politiche economiche del governo. La creazione di quasi 400mila posti di lavoro ha beneficiato dalla riforma del lavoro e dalla decontribuzione dei nuovi contratti. Tre autorevoli e indipendenti ricerche (Banca d'Italia, Bocconi, Nielsen) hanno dimostrato che gli 80 euro hanno dato un contributo importante alla ripresa dei consumi. Dall'inizio dell'anno ad oggi 25.772 persone hanno ricevuto il trattamento con i nuovi farmaci contro l'epatite C. Per molti di essi il farmaco significa la differenza tra vita e morte.
Questi risultati dimostrano che è possibile, anzi doveroso ridurre le tasse, difendere lo stato sociale e al contempo ridurre la montagna di debito che abbiamo ereditato. Questa è la strategia del governo, e questa legge di stabilità è una tappa importante in questo percorso.


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