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Corruzione, Mattarella: «In sanità, è cancro al quadrato perché ruba ai malati». Ispe: «2016 sarà anno di svolta»

Per ferocia, pervasività e proporzioni, la corruzione è stata definita oggi dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella un cancro. Una metafora utilizzata anche da Papa Francesco che all'argomento, da cardinale, ha dedicato un libro.
Quando però la corruzione si innesta nel tessuto e negli organi vitali del nostro Servizio sanitario nazionale, si può parlare a ragione di un cancro al quadrato. Sono proprio i malati cronici e quelli con patologie più serie – secondo l'Istituto per la promozione dell'etica in sanità, ISPE Sanità – le prime vittime di questo cancro che ogni anno divora oltre 5 miliardi di euro di risorse destinate alle cure e alla prevenzione.
«Se la lotta contro i tumori ha fatto passi da gigante, derubricando quella che vent'anni fa veniva chiamata “male incurabile” in patologia che si può sconfiggere e superare – sottolinea il presidente di Ispe Sanità, Francesco Macchia - la stessa cosa può accadere con la lotta alla corruzione».

2016, anno di importanti svolte
«Portiamo la lotta alla corruzione in sanità nelle piazze, nelle strutture sanitarie, ma soprattutto nei cuori e nella testa delle italiane e degli italiani per difendere l'universalismo del nostro Servizio sanitario nazionale» aggiunge Macchia.
Il 2016 sarà per Ispe Sanità un anno di svolta nella lotta alla corruzione nelle corsie e negli studi medici, a condizione che istituzioni e società civile facciano fronte comune e pongano degli obiettivi strategici precisi in termini di trasparenza e di adozione di strumenti volti a individuare – per esempio negli acquisti e nelle forniture – situazioni di potenziale corruzione.


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