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Farmaci&governance: sì Aifa a proposta Aiom su tetti di spesa per macroaree e fondo ad hoc per gli innovativi

Incassa il disco verde dell’Aifa la proposta lanciata dai clinici oncologi di rivedere l’attuale governance farmaceutica - dividendo il tetto della spesa per macroaree con l’istituzione di un fondo ad hoc dedicato ai nuovi farmaci oncologici , ma non solo - per garantire la sostenibilità del sistema e l'accesso ai medicinali innovativi in arrivo in diverse aree terapeutiche.

«Il prossimo incontro del tavolo della farmaceutica - affermano Mario Melazzini e Luca Pani, rispettivamente presidente e direttore generale dell'Aifa - potrebbe costituire un'occasione preziosa per approfondire la fattibilità di alcune ipotesi già all'esame del Ministero della Salute e di quello dell'Economia».

«Aifa ha proposto da tempo - proseguono i vertici dell'Agenzia - la possibilità di svincolare il finanziamento dei farmaci innovativi ad alto costo dal Fondo Farmaceutico Nazionale e di istituire dei budget specifici per ciascuna area terapeutica, non solo per l'oncologia, affidati al monitoraggio in tempo reale attraverso i Registri Aifa».

«Come dichiarato ieri dai vertici dell'Associazione italiana oncologia medica - proseguono Melazzini e Pani - questa nuova modalità di attribuzione dei budget consentirebbe di distribuire le risorse tenendo conto dell'impatto delle nuove molecole ad alto potenziale di innovazione sulle diverse aree».

«Pensiamo sia inoltre giunto il momento - aggiungono - di rivedere anche la metodologia di calcolo del Fondo Farmaceutico Nazionale basandosi ad esempio sul tasso di crescita annuale composto (Cagr), che tiene conto degli ultimi 5 anni dello storico della spesa farmaceutica alla luce dei risultati veramente ottenuti e disinvestendo dalla rimborsabilità di prodotti che non hanno mantenuto quanto ci si attendeva in termine di efficacia e/o sicurezza. Questi dati andrebbero poi corretti alla luce di un “horizon scanning” che, visto il suo ruolo e l'autorevolezza internazionale raggiunta, l'Aifa potrebbe svolgere per i tre anni successivi».

«Il 2016 - concludono Pani e Melazzini - potrebbe realmente diventare un anno di svolta per i pazienti affetti da gravi patologie che avranno a disposizione terapie sempre più efficaci».


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