Dal governo

Epatite C, dietrofront di Pani (Aifa). Antitrust: serve concorrenza

di Rosanna Magnano

Dietrofront dell’Aifa sulla modifica del meccanismo di rimborso alle regioni - da pay-back a nota di credito - riguardo i farmaci innovativi più importanti per l'eradicazione dell'Epatite C, “Sovaldi” e “Harvoni” prodotti dall'azienda farmaceutica Gilead.

A far scattare la revisione (ma non la completa eliminazione) della determina n. 1427/2015 dell’Aifa, il parere dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato del 24 dicembre 2015, in cui l’Antitrust «ha rappresentato la necessità di stabilire un effettivo nesso causale tra il nuovo meccanismo di emissione di note di credito da parte di Gilead per l'acquisto dei farmaci Sovaldi/Harvoni e l'esistenza di debiti per forniture pregresse dei medesimi prodotti farmaceutici, si' da indicare in maniera chiara l'effetto meramente compensatorio perseguito dalla determinazione n. 1427/2015 e l'inesistenza di condizionamenti anticoncorrenziali suscettibili di condizionare gli acquisti futuri dei nuovi farmaci per il trattamento dell'epatite C da parte delle Regioni».

L’intervento dell’Authority è scattato dopol’interpellanza sull’argomento presentata lo scorso novembre dal Movimento 5 Stelle alla Commissione Affari sociali della Camera, a firma di Giulia Grillo.

La nuova determina (227/2016) è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 41 del 19 febbraio 2016 e all’articolo 2 sulla scia delle osservazioni del Garante chiarisce che le note di credito si riferiscono solo a fatture passate: «Le note di credito - si legge nella determina Aifa - dovranno essere intestate esclusivamente alle strutture sanitarie ospedaliere acquirenti a compensazione di fatture emesse dall'azienda farmaceutica e non ancora saldate, per le quali siano già scaduti i termini di pagamento pattuiti, per importi non superiori a quelli delle medesime fatture». E che non condizioneranno in alcun modo gli acquisti futuri di farmaci: «Le note di credito - prosegue il provvedimento - non vincolano in alcun modo l'azienda sanitaria rispetto ad acquisti futuri nei confronti della azienda farmaceutica, in quanto limitate a un effetto compensatorio di debiti-crediti pregressi».

Tra le premesse, l’Aifa considera l'esigenza «di scongiurare il rischio di un rallentamento nell'accesso ai pazienti eleggibili al trattamento con questo medicinale innovativo, in termini di tutela della salute pubblica»; e «le conseguenze negative, in termini economici, derivanti dal rischio di un rallentamento nell'accesso per i pazienti a Sovaldi/Harvoni, per effetto dell'impossibilità di scorrere gli scaglioni della scontistica prevista dall'accordo prezzo/volume sottoscritto con Gilead».


© RIPRODUZIONE RISERVATA