Dal governo

Borse di studio, il ministro alza le soglie Isee e Ispe: «Così recuperiamo  quasi tutti gli esclusi»

di Marzio Bartoloni

Il lungo pressing degli studenti alla fine ha portato i suoi frutti. Per arginare l'effetto del nuovo Isee che in quest'anno accademico sta escludendo dalla borsa di studiooltre il 20% degli studenti dell'anno precedente il Miur, come anticipato da Scuola24 , ha deciso di correre ai ripari. Il ministro Giannini ha infatti appena firmato il decreto che alza per l'anno accademico 2016/2017 le soglie massime Isee e Ispe rispettivamente a 23mila e a 50mila euro (quest'anno sono a 21mila e 35mila). «Così recuperemo quasi tutti gli esclusi», assicura il ministro. Cantano vittoria gli studenti, mentre alla Camera arriva il sì a una risoluzione che impegna il governo a rivedere la normativa Isee e Ispe.

Il decreto appena firmato
Dopo un lungo pressing degli studenti universitari che hanno criticato in più occasioni le nuove modalità di calcolo dell'indicatore del reddito e del patrimonio che hanno colpito molti beneficiari dell'anno passato il Miur ha deciso dunque di correre ai ripari: «Con questo decreto - avverte Stefania Giannini - c'è un recupero notevole di quasi tutto il calo di borse di studio che si attestava al 21%, secondo le nostre previsioni si arriverà a un recupero del 20%, quindi quasi tutto». Per ridurre l'impatto negativo di quest'anno del nuovo Isee sul diritto allo studio (se su media nazionale oltre il 20% degli studenti ha perso la borsa di studio nell'ultimo anno accademico, in Sicilia si è raggiunta una punta del 40%) alcune Regioni nei mesi scorsi hanno messo in campo interventi compensativi. «Sono d'accordo - ha ammesso il ministro - con quella parte degli studenti che costruttivamente dice che c'è stata una penalizzazione forte nell'applicazione di certi parametri Ispe: li abbiamo rivisitati venendo incontro alle loro richieste e facendo con il ministero del Lavoro la valutazione di quanto si recupera e di quanto si rimanga in un quadro di equità e di diagnosi di evasione fiscale».

La reazione degli studenti
Cantano vittoria le associazioni studentesche, che nelle scorse settimane hanno portato avanti una battaglia su questo fronte chiedendo tra le altre cose l'abolizione dell'indicatore Ispe. «Questo decreto è importantissimo - avverte Andrea Fiorini, presidente del Consiglio nazionale degli studenti universitari - adesso la priorità è che le Regioni attestino la propria soglia Isee e Ispe il più vicino possibile alla soglia massima così come adeguata dal decreto appena firmato». L'annuncio di oggi è dunque un passo avanti ma non è abbastanza per gli studenti. «Ora è necessario allargare la platea dei beneficiari di borsa di studio» dice l'Unione degli universitari rivedendo subito il Dpcm del 9 aprile 2001, «in modo da eliminare per l'anno prossimo l'Ispe come indicatore di selezione, visto che l'Isee stesso contiene una valutazione dei valori patrimoniali». Positivo anche il giudizio di Link-coordinamento universitario che fa notare però il prezzo pagato dai giovani: «Molti studenti quest'anno non hanno ricevuto la borsa e hanno avuto pesanti difficoltà nel proseguire gli studi. L'attivazione di molte regioni e enti, che si sono dimostrati sensibili al tema, non è stato sufficiente per tutelare tutti coloro che erano stati colpiti dal problema».
Lorenzo Roesel, presidente del Coordinamento liste per il diritto allo studio, infine segnala come «ora bisogna impegnarsi, come chiesto da una nostra mozione approvata in Cnsu, perché le borse di studio e le cosiddette “150 ore” non vengano calcolate all'interno del nuovo Isee». «Essere in una situazione di svantaggio - aggiunge Roesel - non può essere considerato una fonte di reddito, come ha affermato anche il Consiglio di Stato in una recente sentenza in merito agli assegni di accompagnamento per portatori di handicap».

La risoluzione sul diritto allo studio
Sempre ieri la commissione Cultura della Camera ha approvato all'unanimità la risoluzione che impegna il governo a rivedere la normativa Isee e Ispe per estendere la platea dei beneficiari del diritto allo studio universitario. «Siamo soddisfatti perché siamo riusciti a concordare una risoluzione unitaria che reca le firme di Pd, Sel e Movimento 5 stelle e che è stata votata da tutti i parlamentari», ha spiegato Manuela Ghizzoni (Pd) tra i firmatari della risoluzione .«Con le nuove soglie si amplierà la platea degli idonei ai benefici del diritto allo studio, che aveva subito una contrazione significativa con le nuove modalità di calcolo dell'Isee e dell'Ispe sebbene non fossero intervenute modifiche nel reddito o patrimonio delle famiglie», aggiunge la Ghizzoni . Tra gli inviti rivolti al governo anche quello che lavori affinché le Regioni concordino sulla opportunità di costituire un unico portale informativo di accesso per il diritto allo studio, grazie al quale si avrà contezza immediata dei dati e della platea dei beneficiari.


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