Dal governo
730 precompilato, il 95% dei contribuenti ha dovuto rettificare le informazioni
di Marco Mobili e Giovanni Parente
Sono circa 13 milioni i dipendenti e pensionati che hanno utilizzato per la prima volta il 730-precompilato. Di questi 11,5 milioni, pari all’89,2% ha chiesto aiuto a Caf e intermediari mentre i restanti 1,4 milioni (10,8% della platea) hanno operato autonomamente. È quanto emerge dai dati delle dichiarazioni dei redditi Irpef dichiarati nel 2015 (redditi 2014) pubblicate sul sito del ministero dell’Economia e delle Finanze.
I dati proposti dall'amministrazione finanziaria nella dichiarazione precompilata sono stati accettati senza modifiche solo dal 5,1% dei contribuenti (oltre 665.000 soggetti), mentre il restante 94,9% ha dovuto rettificare o integrare le informazioni già in possesso del Fisco.
Dall'analisi dei dati emerge che la rinuncia alla detrazione di alcuni oneri tra i quali assumono rilievo quelle sanitarie sia stato un fenomeno del tutto marginale. Tra i 665mila contribuenti che hanno accettato la precompilata proposta dal Fisco solo 109mila soggetti (0,3% del totale contribuenti) hanno accettato la dichiarazione senza integrare tali spese, avendole invece presentate in dichiarazione l’anno precedente.
L’utilizzo del precompilato aumenta al crescere del reddito, raggiungendo il massimo,
(71%) nella classe da 26mila a 35mila euro, per poi decrescere nelle classi successive arrivando al 46% per i contribuenti con redditi superiori a 300mila euro.
Bonus 80 euro
Dalle dichiarazioni 2015 emerge che circa 11,3 milioni di soggetti hanno avuto diritto al bonus “Renzi” per un ammontare di circa 6,1 miliardi di euro mentre l'ammontare erogato dal sostituto d'imposta è stato pari a circa 6 miliardi di euro. Inoltre oltre 1,6 milioni di soggetti (pari al 14% del totale soggetti con diritto al bonus) hanno fatto valere gli 80 euro in dichiarazione in forma parziale o totale (per un importo di 404,8 milioni di euro), di cui il 31% (pari a circa 509mila soggetti) ha dichiarato di fruirne integralmente in dichiarazione. Sono invece oltre 1,4 milioni i soggetti che hanno dovuto restituire integralmente o parzialmente il bonus di 80 euro (per un importo di 321 milioni di euro). Di questi il 55% (pari a 798mila soggetti) ha dichiarato una restituzione integrale.
Deduzioni in aumento
Erosione dell'Irpef in continua crescita. Rispetto all'anno d'imposta 2013 gli oneri deducibili subiscono un incremento del 2,2%, imputabile prevalentemente alla previdenza complementare (+11,3%) e ai contributi previdenziali ed assistenziali (+1,0%). Cresce del 50% il numero dei soggetti che deducono l'assegno al coniuge. Nell'esercizio 2014 le deduzioni ammontano a circa 33,4 miliardi di euro (+14,5% rispetto al 2013) e sono imputabili alla deduzione per abitazione principale (oltre 8,6 miliardi di euro) e agli oneri deducibili (24,8 miliardi di euro) che dal 2014 non comprendono più i contributi sanitari obbligatori per l'assistenza erogata nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, versati con il premio di assicurazione di responsabilità civile per i veicoli. L'incremento rispetto all'anno d'imposta 2013 della deduzione per abitazione principale (che passa da 4,6 miliardi di euro del 2013 a 8,6 miliardi di euro nel 2014) è influenzato dall'estensione dell'esenzione Imu a tutte le abitazioni principali, ad eccezione di quelle di lusso con categoria A/1, A/8 e A/9, che pertanto concorrono nuovamente alla determinazione del reddito complessivo.
Detrazioni in calo per risparmio energetico
Il bonus Irpef per risparmio energetico cala del 7%. Complessivamente gli sconti d'imposta ammontano a 66,2 miliardi di euro (+2,7% rispetto al 2013) e sono composte prevalentemente da detrazioni per redditi da lavoro dipendente e pensione (63,6%), carichi di famiglia (19,7%), oneri detraibili al 19% (7,9%), spese per recupero edilizio (6,2%) e spese per il risparmio energetico (2,1%).
Il confronto con l’anno precedente evidenzia incrementi per le detrazioni da lavoro dipendente (+3,1%) , per ristrutturazione edilizia (+17%) che comprende, oltre alla detrazione del 50%, anche la detrazione del 65% per le spese per interventi relativi all'adozione di misure antisismiche.
Dall'analisi delle detrazioni al 19%, pari a 27,1 miliardi di euro emerge una riduzione dello 0,30% rispetto al 2013. Dal confronto con l'anno d'imposta 2013 emerge la diminuzione delle spese sostenute per interessi passivi relativi a mutui (per abitazione principale, altri immobili, recupero edilizio), delle spese per assicurazioni sulla vita (-20,4%) e quelle sostenute per addetti all'assistenza personale (-4%), mentre continuano ad aumentare le spese sanitarie (+2,5%) in linea con l'anno precedente.
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