Dal governo

Pronto soccorso, ricetta per smaltire il sovraffollamento

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Ci sono ospedali che già stanno sperimentando soluzioni innovative e altri che si ritrovano ancora “ingolfati” di (malcapitati) pazienti per giorni. Il sovraffollamento è la grande spina nel fianco dei Pronto soccorso e da anni operatori in prima linea e società scientifiche propongono modelli già sperimentati o nuovi di zecca per gestire l’“overcrowding”.

E proprio su pressione delle società scientifiche, il documento che rivede il triage e che ancora “staziona” sui tavoli della Dg Programmazione del ministero della Salute in attesa di firma, è stato integrato di un capitolo dedicato al sovraffollamento.

La ricetta è duplice e parte dal presupposto che «il fenomeno del sovraffollamento dei servizi non dev’essere considerato un problema solo del Dipartimento di Emergenza e/o del Pronto soccorso ma, a tutti gli effetti, è un problema che deve coinvolgere tutto l’ospedale». E non solo: il primo livello di soluzioni va ricercato a livello regionale, con quattro tipi di intervento: rafforzamento dei servizi territoriali, miglioramento dell’accesso ai servizi specialistici e diagnostici territoriali; maggiore disponibilità di strutture sanitarie di post acuzie e Rsa; maggior turnover dei pazienti ricoverati ottimizzando l’attività ospedaliera, implementando le dimissioni protette e attivando con tempestività “percorsi alternativi”.

Sette le “soluzioni strategiche” da intraprendere a livello intraospedaliero:

• l’utilizzo di un sistema informatizzato (cruscotto) nell’ambito del Ps che permetta il monitoraggio h24 di alcuni indicatori relativi all’affollamento dei Ps e alla disponibilità di posti letto, nelle Uo di degenza della struttura stessa;

• un’attività di vigilanza e monitoraggio dei reparti di degenza per assicurare la piena efficienza, mantenendo entro standard ottimali sia la degenza media di ricovero sia la degenza preoperatoria;

• il coinvolgimento di tutte le unità operative di degenza e dei servizi del presidio ospedaliero al fine di supportare costantemente il Servizio di Ps che non deve essere considerato l’unico gestore del fenomeno del sovraffollamento;

• l’istituzione della stanza/area di dimissione (“discharge room”) e della stanza/area di ricovero(“admission room”), aree dell’ospedale dedicate al pre ricovero o alla pre dimissione dei pazienti;

• l’istituzione di una funzione di coordinamento (bed management) per governare i flussi in ingresso e in uscita, con l’obiettivo di ottimizzare i percorsi e di utilizzare in modo più effi-ciente i posti letto della struttura ospedaliera;

• la predisposizione di un Piano di gestione del sovraffollamento (Pgs), che permetta di assicurare, secondo procedure strutturate e condivise con tutte le Uo e i servizi del presidio, il ripristino della normale funzionalità del Ps con particolare riguardo alle Aree di emergenza (ripristino della mission):

• lo sviluppo di percorsi diagnostico terapeutici rapidi (fast track e see and treat)


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