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Fondi Ue/ Due progetti per la cronicità dal ministero della Salute

di Renato Botti (Dg programmazione sanitaria ministero della Salute)

La sfida alla cronicità riguarda in media il 30% dei pazienti ma assorbe fino al 70% della spesa sanitaria. Con l’allungamento della vita, la disponibilità di nuove strategie di cura, maggiore informazione, è atteso un aumento della spesa anche fino all’80 per cento.

Per la sostenibilità dei sistemi sanitari è necessario mettere in campo interventi per un invecchiamento sano e attivo, sia intervenendo preventivamente ritardando il precipitare di una condizione di fragilità, sia ripensando l’erogazione dei servizi affinché sia più vicina alla persona nel percorso assistenziale evitando l’ingravescenza delle patologie.

Per questo motivo, il ministero della Salute, nel rispetto dell’autonomia di programmazione di priorità di spesa delle regioni all’interno della cornice quadro dettata dai regolamenti europei che informano l’Accordo di partenariato, ha allo studio due progetti sulla linea «1.3.2 - Interventi di innovazione nella gestione dei servizi sanitari che prevedano il supporto allo sviluppo delle competenze funzionali all’implementazione dei processi di innovazione (Patto per la salute)» prevista dal Pon Gov e rivolta ai livelli centrali dell’Amministrazione, il programma per la modernizzazione della pubblica amministrazione sotto la responsabilità del Dipartimento della Funzione pubblica, che è l’Organismo intermedio per la sua attuazione.

L’Accordo di partenariato che disciplina i fondi strutturali, infatti, prevede tra le categoria di spesa anche la «081 - per la sfida dell’invecchiamento attivo (tra cui e-Health e ambient assisted living)». Gli inteventi programmati però sono frammentati nei Por Fesr regionali e solo in pochissimi casi collegati, in una logica plurifondo, con il Por Fse per i discendenti investimenti anche sul capitale umano (formazione, accesso al lavoro, capacità istituzionale).

Della necessità di raccordare diversi ambiti e livelli progettuali, si è discusso durante un workshop, tenutosi al ministero della Salute nei giorni 16 e 17 marzo, in cui sono state anticipate le linee di sviluppo previste dal Piano per la Sanità digitale e dal Piano per la Cronicità attualmente in via di definizione, organizzato nell’ambito delle iniziative promosse dal Mattone internazionale (progetto che si avvia a diventare programma, per migliorare l’accesso alle risorse europee per la Salute, dirette e indirette, da parte delle Regioni italiane con il coordinamento del ministero).

Al Workshop hanno partecipato rappresentanti della Commissione europea per la Eip-Aha (European innovation partnership on active and healthy ageing), Dipartimento Funzione pubblica, Agid, Osservatorio Ict in Sanità del Politecnico di Milano, Strategia nazionale per le Aree interne promossa dal Dps della presidenza del consiglio; è stata invitata l’agenzia per la Coesione.

Sono due i progetti allo studio, promossi dalla Direzione generale Programmazione sanitaria in collaborazione con la Direzione generale della Digitalizzazione del Sistema informativo sanitario e della Statistica, a valere sulle risorse del Pon Gov in cui il ministero della Salute è titolare della linea 1.3.2.

Le progettualità dialogano con altre direzioni del Ministero come la Dg Professioni e la Dg Prevenzione, in una logica di raccordo di attività tesa a valorizzare i risultati e ad accompagnarne la scalabilità.

Il primo progetto «Analisi fattori di produzione per resilienza e sviluppo del Ssn» punta a realizzare condizioni di analisi, monitoraggio e verifica dei fattori produttivi (personale, beni e servizi) a supporto del più ampio processo di spending review. I risultati attesi saranno anche a supporto del secondo progetto “Sanità digitale e telemedicina come leva per la sfida alla cronicità”. Quest’ultimo dovrà servire a dare gli indirizzi strategici per orientare la programmazione e spesa dei fondi strutturali a livello regionale relativamente al tema della sanità digitale a supporto della sfida alla cronicità, individuare soluzioni e servizi Ict per la cronicità scalabili nelle regioni, mettere a fattor comune le azioni relative all’e-Government eventualmente allo studio dell’Agid su altro progetto; definire piani di miglioramento in cui evidenziare anche ciò che si rende opportuno come intervento normativo da ciò che può essere implementato, in ottica di sistema, con il supporto del Pon Gov.

Il Piano nazionale per la cronicità, attualmente in definizione, prevede infatti 5 fasi del macroprocesso di gestione della cronicità e l’individuazione di prime 11 aree tematiche di intervento.

Il punto è far tesoro di esperienze e percorsi già avviati, uscendo dalla dimensione pilota e portandoli a sistema.

La strategia è mutuata dalla Eip-Aha della Commissione europea, iniziativa coordinata dalla Dg Connect e Dg Santè per promuovere l’innovazione dell’Ict applicata alla Sanità, favorendo l’emersione di buone prassi, dalle regioni di tutti gli stati membri, validate da valutazioni d’impatto, per la loro diffusione negli altri territori (scalabilità). Il 15 aprile scade la nuova call per la partecipazione di regioni e/o Aziende sanitarie all’Eip-Aha.


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