Dal governo
Lotta alla corruzione, via a task force Cantone-Lorenzin. Primi “raid” a settembre: 36 mesi per cambiare la sanità
di Lucilla Vazza
Senza tregua, senza se e senza ma. La lotta alla corruzione nella sanità si fa dura e pura, ma soprattutto mirata e da settembre si comincia con i primi interventi. Con la firma di oggi del protocollo di collaborazione tra l’autorità anticorruzione (Anac) e il ministero della Salute, nascono le task force, che avranno il compito di effettuare i controlli presso le aziende sanitarie sulla corretta applicazione del Piano nazionale anticorruzione, che per la prima volta affronta direttamente il settore delle cure pubbliche.
Nell’impegno sottoscritto oggi, la road map in 8 articoli che la ministra della Salute, Beatrice Lorenzin e il presidente dell’Anac Raffaele Cantone seguiranno per 36 mesi. In questo periodo finirà sotto la lente di tutto e di più: dagli appalti delle Asl alle liste d'attesa, con l’ obiettivo di uniformare i livelli di controllo e prevenzione della corruzione con la partecipazione degli operatori. Il monitoraggio e il controllo saranno infatti affidati a un gruppo di lavoro misto, con ispettori Anac, Nas e la supervisione del ministero che verificherà l'attuazione del protocollo anticorruzione in sanità. Ma come ha detto chiaramente la ministra Lorenzin: «Questa è una fase di prevenzione, la fase di repressione l'attuano i magistrati e le Forze dell'ordine».
Cantone: non sarà un’operazione di terrore
, ma controlli intelligenti
«Spesso manca la consapevolezza di avere comportamenti lesivi dell'istituzione - ha aggiunto Lorenzin - Vogliamo lavorare sulla prevenzione e far vivere il Piano e le buone pratiche tra gli operatori. La parola chiave è organizzazione e trasparenza anche con la pubblicazione dei dati». E anche Cantone ha sottolineato come questo lavoro congiunto sia «Un progetto pilota fondamentale realizzato con chi conosce il settore e non calato dall'alto - ha sottolineato Cantone - Non ci sarà nessuna logica poliziesca e non è un'operazione di terrore, ma un sistema di controlli intelligenti. Ma dove i piani anticorruzione non sono stati stimati correttamente, interverremo. Andremo nelle aziende per controllare concretamente se sono stati applicati i Piani, con ispettori nostri e dell'Agenas. Qui ci giochiamo un po' della nostra credibilità - ha ribadito - i precedenti piani erano sulla carta, ma voglio ricordare che gli effetti positivi di una politica di legalità si vedono a lungo termine».
Più appalti più criticità
«In base ai dati del ministero - ha spiegato ancora Cantone - decideremo dove andare a fare i controlli, le Asl dove si fanno più appalti e dove ci sono criticità, con la logica di guardare le carte e analizzare i dati. A fine anno faremo un primo report su quanto fatto. E' difficile oggi calcolare l'impatto economico di un fenomeno illecito, le cifre che sono state dette sulla sanità non hanno spesso fondamenti scientifici, anche se i famosi 6 mld sono una cifra vicina alla verità».
Nello specifico, si legge nel documento, il protocollo consentirà di andare a fondo rispetto alla corretta e completa implementazione da parte delle aziende sanitarie e degli enti assimilati del Ssn delle raccomandazioni e degli indirizzi per la predisposizione e attuazione dei Piani di prevenzione della corruzione (Ptpc) contenuti nella sezione sanità dell'aggiornamento 2015 al Piano nazionale anticorruzione. All'Anac ci sarà un Registro del personale ispettivo a supporto delle attività di verifica dei Piani triennali, di competenza di Anac, cui l'Agenzia possa attingere per coadiuvare il proprio personale ispettivo nel monitorare il grado di attuazione e implementazione delle misure di trasparenza e integrità di prevenzione della corruzione in sanità. Al registro sono iscritti ispettori e personale operante al ministero della Salute e all'Agenas e, per quest'ultima, anche professionisti iscritti all'Albo degli esperti Agenas.
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