Dal governo

Specializzazioni, 27 nuove scuole targate Lorenzin e 6.133 contratti per il 2015-16. Ecco il decreto

di Rosanna Magnano

Prende forma la nuova rete formativa Ssn dei camici bianchi con 27 nuove scuole accreditate da nove decreti appena firmati dalla ministra Lorenzin. E la stessa ministra ha firmato oggi anche il decreto che determina il numero complessivo di contratti di formazione specialistica a carico dello Stato per l'anno accademico 2015/2016 pari a 6.133. Un numero in aumento rispetto al precedente anno accademico, con 133 contratti in più, sulle tre aree funzionali di chirurgia, dei servizi e di medicina. Il decreto - provvedimento atteso per legge entro il 30 aprile - è stato trasmesso al Miur e al Ministero dell'economia e delle finanze, per la firma dei ministri Giannini e Padoan.

La mappa degli ospedali-scuola
La ministra Lorenzin ha spinto il piede sull’acceleratore della rete Ssn dei teaching hospital sottoscrivendo nove decreti che prevedono l'accreditamento di strutture che compongono la rete formativa delle scuole di specializzazione di area sanitaria, per un totale complessivo di 27 nuove scuole. Tra le nuove scuole di specializzazione tre riguardano l'oncologia medica, due le malattie dell'apparato digerente e due l'endocrinologia e le malattie del metabolismo. Le nuove scuole di specializzazione di area sanitaria saranno istituite nelle Università degli Studi di Brescia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Humanitas University di Milano, Libera Università «Vita Salute S. Raffaele» di Milano, Università degli Studi di Salerno, Università degli Studi di Siena, Università degli Studi di Trieste, Università degli Studi di Udine e Università degli Studi di Ferrara. Anche tali provvedimenti sono stati trasmessi al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per la firma del Ministro Giannini.

Montemurro (Anaao giovani): «Bene l’aumento dei contratti ma senza un impegno delle Regioni, ancora lontani dal fabbisogno. E nella rete formativa manca il Sud. Escluse le eccellenze medio piccole»
Per i giovani di Anaao le mosse del ministero vanno viste in controluce. «Sicuramente c’è una crescita dei contratti di formazione specialistica a carico di Salute-Miur da sottoporre all’approvazione del Mef - spiega Domenico Montemurro, responsabile di Anaao giovani - tuttavia bisogna ricordare che nello scorso anno accademico 2014-15 si era assistito a un decremento del numero di contratti a carico delle Regioni, passati da una media di circa 500 a poco meno di 300. Di fronte a questi dati, la considerazione nasce spontanea: ci si aspetta un importante contributo delle regioni. Siamo infatti molto lontani dai numeri che più volte come Anaao abbiamo ribadito, ossia almeno 8mila contratti “reali” in più e non solo come registrazione da decreto di un mero fabbisogno. Ora il ministero ha aumentato un po’ il numero ma si tratta di una goccia nell’oceano. Come abbiamo sempre sostenuto è necessario che le Regioni si facciano carico di una parte del finanziamento delle specializzazioni, con un unico percorso formativo. Questo permetterebbe di reperire nuove risorse».

E sulle nuove 27 scuole accreditate dal ministero, i giovani di Anaao restano perplessi. «Bene la rete formativa dei teaching hospital - continua Montemurro - anche se prima di esprimersi bisognerebbe capire meglio che cosa sia. Si spera infatti che esista una rete formativa anche per il Sud Italia. Da questo elenco inoltre balza agli occhi che si tratta di strutture grosse, anche private. Se si pensa di accreditare una rete formativa scegliendo le strutture solo sulla base del volume totale delle prestazioni, per tutte le specialità, siamo ben lontani. Non si dovrebbero pesare solo le prestazioni totali ma quelle per la singola specialità per la quale la struttura è accreditata a formare il giovane medico. Solo questo criterio consentirebbe infatti di includere nella rete anche quelle piccole e medie strutture che però sono modelli di efficienza».

Silenzi (Sigm): «Superato uno degli ostacoli che ha ritardato il bando»
Per il Sigm si tratta di un passo avanti per recuperare i riatrdi ma i giovani camici sollecitano le Regioni a fare la propria parte. «Con la firma da parte del Ministro della Salute dei decreti sullo stanziamento dei contratti statali e sull'apertura delle nuove scuole, che avevano ottenuto il via libera preventivo da parte dell'Osservatorio Nazionale sulla formazione medica specialistica - spiega Andrea Silenzi, presidente dell’Associazione italiana Giovani medici (Sigm) - dovrebbe essere stato superato uno degli ostacoli che sta ritardando l'uscita del bando di concorso per l'accesso alle scuole di specializzazione a.a. 15/16 che era atteso da normativa entro il 30 aprile. Analizzare se i 6.133 contratti ministeriali sono proporzionati o meno alle esigenze è prematuro in quanto mancano nel conteggio i posti aggiuntivi non statali tra cui spiccano quelli a finanziamento “regionale”. Lo scorso anno, forse proprio a causa dell'aumento del capitolo di spesa centrale, i posti aggiuntivi segnarono una diminuzione rispetto al trend storico (354 regionali + 29 finanziati da privati). Gli aspiranti specializzandi si aspettano un atto di responsabilità da parte delle Regioni che sono state sollecitate per tempo dal Miur a segnalare lo stanziamento di contratti aggiuntivi a finanziamento ordinario o attraverso l'uso del Fondo Sociale Europeo. Certamente sarebbe stato auspicabile che tutte le regioni obiettivo approfittassero ogni anno in modo coordinato di questa possibilità, richiesta storica del Sigm sin dal 2011, invece saranno soltanto Campania e Sicilia a farlo quest'anno. Certo è che la concomitante diminuzione dei posti per i concorsi regionali di formazione specifica in medicina generale (957 vs 1022 dello scorso anno) non lascia ben sperare perché è una contrazione che dimostra la poca attenzione del sistema verso la formazione».


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