Dal governo

Alla Boschi le deleghe per le pari opportunità. I centri Dire: ora norme antiviolenza per le donne

«Maria Elena Boschi assume la titolarità delle politiche delle adozioni e la delega alle Pari opportunità». Dopo l’annuncio del premier Matteo Renzi, al termine del Cdm di ieri, si moltiplicano i commenti positivi. «Abbiamo ridotto il numero di donne che fanno parte del governo, una cosa che mi dispiace anche se sono molto felice di questa ultima scelta di Calenda come di quelle precedenti -ha spiegato il premier-. Adesso penso che la tematica delle pari opportunità debba trovare nuova linfa».

Per Titti Carrano, presidente dell'Associazione nazionale dei centri antiviolenza D.i.Re.
«la nomina colma un vuoto istituzionale che ha finora rallentato e ostacolato le azioni governative necessarie e promesse dall'attuale governo». L'Associazione nazionale D.i.Re ha più volte fatto presente l'urgenza di provvedimenti «e l'impellenza di una governance dedicata alle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza alle donne, a partire dal varo del Piano nazionale contro la violenza alle donne, proseguendo con la mappatura dei Centri Antiviolenza sul territorio nazionale e lo sblocco dei finanziamenti per il 2015 e il 2016.
Sono mancate sinora direzione e indirizzo su politiche importanti. Il rimpasto governativo e la delega alla Boschi rendono possibile rimediare a questo errore».

Per il il movimento `Patto per le donne´ «ridare lavoro alle donne è ridare la dignità e contribuire al riequilibrio del sistema economico. Un Patto per le Donne è un percorso unitario di interventi sui territori finalizzato a creare nuova occupazione femminile nell'ambito dello sviluppo economico, produttivo ed occupazionale dell'Italia».


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