Dal governo

Censis: Lorenzin, non si fanno nozze coi fichi secchi

Il fenomeno della rinuncia alle cure per motivi economici da parte di 11 milioni di italiani, fotografato dal Censis, è un «problema che abbiamo presente, trovare una soluzione per noi rappresenta una priorità e stiamo operando da tempo con il ministero dell'Economia e delle Finanze, le Regioni e i professionisti del Servizio Sanitario Nazionale», fermo restando che «deve essere chiaro a tutti che non si possono fare le nozze con i fichi secchi». È il commento della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, secondo la quale «la soluzione, come ho avuto modo di ribadire più volte, passa da una profonda riorganizzazione del sistema delle liste di attesa, soprattutto in alcune regioni italiane».

Territorio non rilevato: tra flop e avanguardia
«Quello che il Censis non rileva - sottolinea il ministro - è che alcuni territori del nostro Paese offrono modelli sanitari d'avanguardia, altre non garantiscono, come dovrebbero, il funzionamento della rete territoriale, prima e dopo il ricovero in ospedale . L'obiettivo è quello di uniformare l'intero territorio nazionale su standard elevati, così da permettere a ciascun cittadino di ottenere in tempi rapidi prestazioni sanitarie di qualità. Per raggiungere questo obiettivo ho intenzione di proporre l'inserimento nel mio decreto legislativo sulla nomina dei Direttori Generali delle aziende sanitarie di una norma che imponga di valutare i manager anche in relazione agli obiettivi di riduzione delle liste d'attesa». Intanto, ricorda Lorenzin, «una prima svolta verrà a breve introdotta con i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza, con l'ingresso nel SSN di nuove prestazioni gratuite attese da quindici anni. Per questo obiettivo ho fatto stanziare in legge di stabilità 800 milioni di euro per anno. Da molte settimane il provvedimento è all'esame della Ragioneria Generale dello Stato, da cui sto attendendo il via libera. Spero ciò avvenga al più presto e che i nuovi LEA, assieme al nuovo Nomenclatore protesico, possano entrare in vigore. Trovo singolare che secondo l'indagine del CENSIS il 51% degli italiani si schieri contro le sanzioni ai medici per le prescrizioni inutili, sanzioni che non ci sono, come ho avuto modo di ripetere piu' volte. E' importante eliminare tutti gli sprechi, e i fenomeni di corruzione contro i quali abbiamo lavorato insieme al presidente dell'Anac Cantone: il nostro obiettivo rimane reinvestire in sanità tutto quanto recuperiamo e i provvedimenti assunti daranno grandi risultati».

È chiaro, conclude, «che il Sistema Sanitario Nazionale deve fare i conti con la grave crisi economica che le famiglie italiane stanno vivendo, e questa indagine del Censis ci conferma la necessità di difendere l'aumento previsto del Fondo Sanitario Nazionale per gli anni 2017 e 2018, che intendiamo utilizzare per sbloccare il turn over e stabilizzare il personale sanitario precario, rifinanziare il Fondo per l'epatite C, coprire i costi dei nuovi farmaci oncologici e garantire a tutti i cittadini accesso gratuito alle cure».


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