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Vaccini, per l’Iss la copertura è sotto la soglia di sicurezza

L’Italia è tra i Paesi meno virtuosi in tema di vaccinazioni e le coperture sono oggi in preoccupante calo. Lo ha ribadito a più riprese la comunità scientifica e lo certificano i dati dell’Istituto superiore di sanità e del ministero della Salute: le coperture vaccinali per malattie come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B oggi sono al di sotto del 95% (la soglia di sicurezza) e la copertura scende sotto la soglia dell’86% per morbillo, parotite e rosolia, patologie per cui, secondo i dati diffusi dalla Società italiana di pediatria, oltre 358mila bambini non sono stati vaccinati negli ultimi 5 anni.
«La vaccinazione rappresenta uno degli interventi di sanità pubblica maggiormente efficaci e sicuri - spiega Walter Ricciardi, presidente dell’Iss - attraverso la cosiddetta immunità di gregge, anche i non vaccinati beneficiano degli effetti positivi della vaccinazione, sempre che la copertura sia superiore alla soglia del 95%, al di sotto della quale l’agente patogeno continuerebbe a circolare. Il calo delle vaccinazioni costituisce un grave pericolo per la salute di tutti: per fare un esempio, la mancata vaccinazione antinfluenzale di tantissimi anziani dopo un falso allarme sui rischi del vaccino è stata una delle cause del `boom´ di mortalità nel 2015».

Secondo l’Oms i vaccini sono in grado oggi di salvare 2,5 milioni di vite l’anno nel mondo, eppure il valore della prevenzione vaccinale non è adeguatamente compreso e rischia di essere seriamente in pericolo a causa della disinformazione e di falsi miti che, seppur privi di base scientifica, riescono ad `attecchire´ sull'opinione pubblica. L'informazione sui vaccini, il ruolo sociale dei media e la corretta informazione scientifica nell'era digitale sono al centro del corso di formazione professionale `La corretta informazione a tutela della salute di tutti: il “caso vaccini, tra falsi miti e pregiudizi”, promosso dal master “La scienza nella pratica giornalistica´ (Sgp) della Sapienza università di Roma con il supporto di Sanofi Pasteur Msd.
«La collaborazione con i media è importantissima - spiega Walter Ricciardi - abbiamo appena finito di dire che un talk show non deve invitare a parlare di vaccini persone che non se ne intendono. Perché oggi l’opinione di una persona famosa ha lo stesso peso di persone che dedicano la propria vita alla scienza. E gli scienziati devono imparare a comunicare meglio. I mediatori sono la carta stampata, la radio, la televisione. E' importante che i giornalisti sappiano di dover affrontare questa sfida che, se si perde, costa vite umane».

«Le vaccinazioni in età pediatrica sono indispensabili poiché i vaccini praticati riguardano malattie per le quali le cure disponibili non sono efficaci - dichiara Alberto Villani, responsabile dell’Unità operativa complessa di Pediatria generale e Malattie infettive dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù Ircss di Roma- un esempio è la meningoencefalite per la quale, nonostante i progressi fatti per ciò che riguarda le terapie intensive, la mortalità è rimasta invariata. Bisogna superare l’ignoranza e la diffidenza e per questo è necessario avvalersi di fonti certificate, identificabili e autorevoli. Quanto ai medici e ai pediatri, la Società italiana di pediatria sta facendo tutto il possibile perché la cultura vaccinale sia sentita e diffusa. È fondamentale l’educazione così come l’alleanza tra sanità, stampa e magistratura».


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