Dal governo

L’architettura dell’informazione sanitaria. Ecco lo schema di decreto del Mra

di Lucilla Vazza

Anticipiamo in esclusiva un tassello tecnico-operativo che mancava e che presto si aggiungerà al complicatissimo puzzle che forma il Nuovo sistema informativo sanitario, il fantomatico Nsis. È infatti completo, e il 3 agosto è stato inviato al vaglio della Conferenza Stato-Regioni, lo schema di decreto con l’infrastrutturazione e il disciplinare tecnico del monitoraggio della rete di assistenza (Mra). Le regole e l’architettura infrastrutturale che consentiranno la circolazione dei flussi informativi sulle strutture che operano a tutti i livelli d’assistenza. Informazioni a 360 gradi sulle prestazioni erogate e sulle risorse utilizzate. Così sarà possibile il monitoraggio dell’intera rete di assistenza sanitaria con l’obiettivo della gestione dell’enorme patrimonio informativo.

Il Mra dovrà agevolare il raggiungimento degli obiettivi di governo - e di razionalizzazione della spesa - da parte dei diversi livelli: ministeriale, regionale e aziendale. Ma anche dare conto degli obiettivi di comunicazione e informazione da e verso il cittadino. L’ambito di applicazione del Sistema Mra, infatti, va oltre il perimetro delle aziende sanitarie, perché riguarda tutte le strutture che erogano servizi sanitari, declinate già all’articolo 1 del provvedimento. Nessuno escluso: pubblico, privato convenzionate e privato “puro”. Inclusi i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, così come le farmacie pubbliche e private. Il sistema Mra è la «super anagrafe», l’asse portante del sistema informativo per tutto ciò che riguarda il personale degli enti e le aziende del Ssn come deciso nel protocollo d’intesa interministeriale dell’11 marzo 2011.

Privacy da tutelare
Il 4 febbraio 2016, il Garante privacy aveva dato l’ok al l’istituzione del sistema informativo Mra, ma aveva proposto al Governo dei correttivi e delle integrazioni per conformare lo schema alle garanzie in materia di protezione dei dati personali.

L’Authority aveva chiesto, tra l’altro, di precisare quali dati personali saranno resi disponibili sul sito del ministero, nel rispetto dei principi di «pertinenza e non eccedenza». Infatti, per esempio potrebbe non essere giustificata la pubblicazione on line del codice fiscale del medico, perché non strettamente necessario alle finalità informative del Mra. Perché, banalmente, il codice fiscale può rendere più agevole il reato di furto d’identità.

Il Garante aveva richiamato poi a una più dettagliata specificazione dei ruoli e delle responsabilità delle Regioni, da un lato, e del ministero della Salute, dall’altro, rispetto al flusso delle informazioni. Sono coinvolti i medici soprattutto, ai quali vanno indicati i tempi di conservazione dei dati personali dei pazienti ma anche di ciò che riguarda l’attività stessa del dottore. Termini temporali, trascorsi i quali, i dati devono essere cancellati o resi anonimi in modo irreversibile. Il Mra dovrà garantire la protezione e conservazione delle informazioni contro ogni uso improprio. Il sito internet di riferimento a cui fare capo resta lo stesso della cabina di regia del Nsis, sul portale del ministero (www.nsis.salute.gov.it ).

Passaggio alle Regioni
Dal 1° gennaio 2018 il conferimento dei dati sarà gestito dalle Regioni. Fino al 31 dicembre 2017, tutte le informazioni trasmesse dalle strutture sanitarie saranno comunque sottoposte a monitoraggio semestrale da parte della cabina di regia del Nsis che contestualmente è chiamata a provvedere a determinare gli indicatori e le soglie da utilizzare nel monitoraggio della completezza e qualità dei dati trasmessi.


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