Dal governo

I nuovi Lea domani al varo delle Regioni. Saitta: «Check serrato su costi e applicazione uniforme sul territorio»

di Barbara Gobbi

Garantire - finalmente - un’applicazione diffusa e omogenea su tutto il territorio nazionale e attivare subito il Tavolo di monitoraggio tra ministero della Salute, Mef e Regioni per un controllo serrato sia dei costi sia dell’effettiva applicazione delle tante novità in campo. Queste le priorità indicate dalla commissione Salute delle Regioni, che oggi in sede tecnica ha preparato il terreno in vista del varo, domani, dei nuovi Livelli essenziali di assistenza .
Ad annunciare la data di mercoledì 7 settembre era stata a fine luglio la ministra Lorenzin in persona: i Lea incasseranno il via libera definitivo - aveva spiegato - in una seduta straordinaria della Conferenza delle Regioni. La conferma è arrivata dal “padrone di casa”, il presidente dei governatori Stefano Bonaccini: «Dedicheremo una seduta monotematica a questo tema, penso che entreremo nel dettaglio di tutte le novità apportate». L’approvazione dei Lea, ha spiegato poi Bonaccini, «è un segnale importante, il risultato era atteso da tanti anni, utile per la loro ridefinizione e per le centinaia di milioni di euro che potranno essere spesi ...». Ma ancora alla vigilia dell’approvazione, è proprio il budget la prima incognita sul tavolo. Tra le Regioni, ma anche tra Mef e Salute, si confermano punti di vista divergenti: quesi 771,8 milioni l’anno stimati dallo schema di Dpcm inviato dal ministero, a opinione di alcuni sono una coperta davvero troppo corta per garantire l’erogazione di tutti i presidi, le prestazioni e i servizi elencati nei nuovi Lea. A partire dal Nomenclatore protesi e ausili, rivoluzionato dall’inserimento di ausili hi-tech e dall’esclusione di contenuti ormai obsoleti o non più appropriati. Il Tavolo di monitoraggio dovrà quindi verificare che effettivamente i soldi stanziati bastino. «Ipotizziamo un monitoraggio stretto - anche trimestrale - di questi nuovi Livelli di assistenza e delle spese che comportano», spiega quindi il coordinatore degli assessori alla Sanità Antonio Saitta». Che conferma: «Con i nuovi Lea si apre una nuova fase della Sanità italiana».

Ma i nuovi lea non sono appesi nel vuoto: per capire se e quanto saranno sostenibili occorrerà guardare anche alla partita della legge di Bilancio (la vecchia legge di Stabilità), con il suo balletto tra 1 e 2 miliardi in più per il 2017. Intanto i nuovi Lea, a 15 anni dall’entrata in vigore dei precedenti, bussano alla porta. Il via libera delle Regioni è un passaggio fondamentale. Poi serviranno i pareri delle commissioni parlamentari competenti e la firma del presidente del Consiglio. A metà 2017, forse, gli italiani avranno i loro nuovi Livelli essenziali di assistenza.


© RIPRODUZIONE RISERVATA