Dal governo

Autismo, all’Unificata i criteri d’impiego del Fondo da 5 milioni che mette le ali alla legge 134/2015

di B.Gob.

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24 Esclusivo per Sanità24

Anteprima. Per attuare la legge 134/2015 con le “Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” servono criteri chiari di utilizzo del Fondo istituito dall’ultima legge di Stabilità (208/2015): 5 milioni di euro. Ci pensa - come dettato al comma 402 di quella legge - lo schema di decreto del ministero della Salute, di concerto con il Mef, inviato all’attenzione della prima Conferenza Unificata “utile”.

Nei cinque articoli il decreto assegna all’Istituto superiore di sanità il compito di aggiornare le Linee guida sul trattamento dei diturbi dello spettro autistico in tutte le età della vita, sulla base dell’evoluzione delle conoscenze fisiopatologiche e terapeutiche. Al ministero della Salute, sempre tramite l’Iss, il ruolo di aggiornare le linee di indirizzo per migliorare l’assistenza ai disturbi pervasivi dello sviluppo, aggiornando tra l’altro la mappa dei servizi di diagnosi e presa in carico, creando un database globale, puntando sulla precocità degli interventi e coordinando gli interventi dei professionisti grazie all’istituzione di un protocollo multi-osservazionale e a progammi di formazione specifici.
Focus anche sulla ricerca volta a migliorare la conoscenza del disturbo e le buone pratiche terapeutiche e riabilitative. Una rendicontazione inviata entro il 30 giugno di ogni anno, corredata da un “giustificativo” delle spese, darà conto delle attività svolte e del grado di raggiungimento dei risultati.


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