Dal governo
Boom di donatozioni e trapianti: interventi a +13%. Resta il nodo opposizioni: ferme al 30%. Donazione samaritana, 5 le coppie coinvolte nella catena appena chiusa
di Barbara Gobbi
Cinquecentomila volontari donatori in Italia, 40mila trapiantati viventi con un incremento di +3mila ogni anno. Quindicimila trapianti di tessuto, 5 mila di cornea. Numeri in ordine sparso, che tratteggiano il quadro generale di un sistema trapiantologico che da anni pone il Paese al top delle “classifiche” internazionali. La conferma, dopo anni di parziale impasse dovuta a una crisi di crescita, arriva ora con il report 2016 messo a punto dal Centro nazionale trapianti (Cnt) e presentato al ministero della Salute. Gli ultimi dati illustrano un boom, sintetizzato in un +13% di pazienti trapiantati, incremento mai raggiunto negli anni. Il dato complessivo - segnalano dal Centro nazionale trapianti - registra, infatti, 3.736 trapianti da donatore cadavere e vivente, contro i 3.327 del 2015, e mostra una crescita nell’attività trapiantologica per tutti gli organi: 2.086 per il rene (1.882 nel 2015), 1.235 per il fegato (1.094 nel 2015), 267 per il cuore (contro 246 del 2015), 154 per il polmone (112 nell’anno precedente) e 69 per il pancreas (contro i 50 del 2015).
«Un successo che è merito di più fattori - afferma Alessandro Nanni Costa, direttore del Cnt -: tra questi il grande lavoro che si svolge nelle rianimazioni, la cura e la presa in carico dell’organo fin dal momento dell’individuazione del donatore, che si traduce in un’attenta valutazione oncologica e infettivologica e nelle tecniche più recenti come la perfusione o la donazione a cuore fermo. Nel 2016, voglio ricordarlo, da 20 donatori post accertamento di morte cardiocircolatoria abbiamo trapiantato 30 organi, poi sottoposti a perfusione. E nel complesso questa tecnica è stata impiegata su un centinaio di organi. Questa attività virtuosa, merito di un lavoro di squadra che coinvolge operatori e sanitari 365 giorni e 24 ore su 24, si riflette sulle prime positive novità nelle liste d’attesa: per la prima volta la lista del rene e quella del polmone sono in diminuzione rispetto all’anno precedente; la riduzione della lista del rene è pari a 300 pazienti. Al 31 dicembre 2016, i pazienti in lista di attesa sono stati 8.856: la maggior parte di questi è in lista di attesa per ricevere un trapianto di rene (6.598); sono 1.041 i pazienti iscritti in lista per il fegato, 742 per il cuore e 346 per il polmone». Ma il settore - tiene a sottolineare Nanni Costa - può crescere ancora». Come? Intanto occorre lavorare sul nodo critico delle opposizioni, che continuano ad attestarsi al 30%, potenziando l’attività di counseling alle famiglie nelle rianimazioni e diffondendo ovunque il progetto “Una scelta in Comune”, che comporta la manifestazione della volontà a donare organi e tessuti al momento del rinnovo della carta d’identità. I cittadini che si sono già espressi sono 380mila: ogni anno in media sono 1.000 le dichiarazioni di volontà rilasciate all’ufficio anagrafe. C’è poi l’esigenza di abbattere le differenze regionali, che ancora implicano risultati estremamente diversificati. «Anche se - ricorda ancora Nanni Costa - il Lazio ha ben recuperato rispetto agli anni passati, mentre tre grandi Regioni del Sud come Campania, Sicilia e Puglia vedono aumentare donazioni e trapianti».
La comunicazione è un pilastro necessario e da fortificare, anche se - come ha ricordato la ministra della Salute Beatrice Lorenzin presentando i dati a Lungotevere Ripa, le campagne svolte fino a oggi hanno senz’altro contribuito al successo recente. L’obiettivo però - aggiunge Nanni Costa - è ottenere che le Regioni adottino una strategia comunicativa comune. «Diamo il meglio di noi» è il titolo della campagna nazionale su donazione e trapianto di organi, tessuti e cellule 2017. L’auspicio è che i governatori parlino a una sola voce.
Le donazioni samaritane. «Perché no?». È di una semplicità disarmante la risposta data in diretta telefonica alla ministra Lorenzin, durante la diretta telefonica, dal donatore anominomo, panettiere vicentino, protagonista di una delle due catene samaritane realizzate nel 2016 (la prima) e a cavallo tra 2016 e 2017. La seconda si è infatti conclusa a inizio gennaio.Grazie al terzo donatore samaritano nel nostro Paese, sono state coinvolte 5 coppie donatore/ricevente incompatibili tra loro. I centri trapianto che hanno sviluppato questa catena di solidarietà sono stati 4 (Vicenza- Ospedale San Bartolo, Palermo- Ospedale Civico, Pisa- Ospedale di Cisanello e Parma- Ospedale Riuniti), in collaborazione con gli operatori della Polizia di Stato, che ha assicurato il rapido trasporto degli organi con personale della Polizia Stradale.
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