Dal governo

Lettera Ue all’Italia: «Nella manovra buco dello 0,2% del Pil»

di Beda Romano

Bruxelles. La Commissione europea ha deciso che pubblicherà l'atteso rapporto sull’andamento del debito italiano nelle prossime settimane. In questo contesto, e tenuto conto dei dubbi sul bilancio del 2017 espressi alla fine dell'anno scorso, Bruxelles ha intenzione di chiedere al governo Gentiloni nuovi dettagli sulla politica economica italiana, ricordando che ai suoi occhi nuove misure saranno necessarie per rimettere in careggiata i conti pubblici.
«Stiamo preparando una lettera da inviare al ministero dell'Economia a Roma – ha spiegato questa mattina un esponente comunitario qui a Bruxelles – in cui ricordiamo di avere programmato la pubblicazione di un rapporto ex articolo 126.3 dei Trattati sull’sull'evoluzione del debito pubblico. Alla luce delle nostre previsioni d'autunno consideriamo che il bilancio 2017 non raggiunga gli obiettivi prefissati. Il buco è a nostro parere dello 0,2% del Pil. Chiederemo quindi al governo nuovi dati al riguardo».


In vista della pubblicazione del rapporto, la Commissione vuole che il governo argomenti la sua posizione, e citi a riguardo eventuali «fattori rilevanti» che possano spiegare lo scarto tra bilancio e obiettivi. Il giornale La Repubblica scrive oggi che Bruxelles ha chiesto una manovra all'Italia. «Nel testo della lettera che invieremo a breve, possibilmente oggi – spiega ancora l'esponente comunitario – non c'è questa parola, ma ricordiamo l'esistenza di uno scarto tra gli obiettivi prefissati e lo stesso bilancio».

In novembre, l'esecutivo comunitario aveva pubblicato una opinione tutto sommato attendista sulla Finanziaria per quest'anno. In quella occasione, il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici aveva notato che il bilancio per il 2017 è “a rischio di non rispetto del Patto di Stabilità” e aveva chiesto misure aggiuntive di finanza pubblica (si veda Il Sole/24 Ore del 17 novembre 2016). L'uomo politico aveva però rinviato giudizi più perentori alla pubblicazione del rapporto sul debito.
In una conferenza stampa a metà novembre, riferendosi alla relazione ex articolo 126.3 dei Trattati, Moscovici aveva spiegato: «Valuteremo in quella circostanza se il divario tra bilancio e obiettivi è stato ridotto».

Il debito italiano è elevatissimo e soprattutto non accenna a diminuire nonostante nuove regole prevedano un calo di un ventesimo all'anno. Secondo le previsioni della Commissione, nel 2017 il deficit italiano è previsto al 2,4% e il debito al 133,1% del Pil. Bruxelles è stretta tra opposte considerazioni. Da un lato, sa che la situazione economica e politica italiana è delicata: non vuole accentuare forme di euroscetticismo con richieste troppo impopolari mentre l'economia rimane fragile. Dall'altro, deve tenere conto della posizione dei partner italiani nell'Eurogruppo. In una riunione in dicembre, i ministri delle Finanze della zona euro avevano invitato il governo a rispettare il Patto (si veda Il Sole/24 Ore del 6 dicembre 2016). La situazione ai tempi era confusa. Il governo Renzi si era dimesso a causa della sconfitta al referendum sulla riforma costituzionale del Senato del 3 dicembre. Il cambio di governo era stato rapido, con l'arrivo a Palazzo Chigi di Paolo Gentiloni, ma l'incertezza politica di quelle settimane aveva consentito ai partner italiani così come alla Commissione di giustificare in qualche modo il loro attendismo. A questo punto il controverso bilancio italiano torna d'attualità, con un occhio all'atteso rapporto sul debito.


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