Dal governo

Vaccini, c’è il via libera delle Regioni al Piano. Saitta: «Ma al Governo chiediamo una tempistica puntuale»

di Barbara Gobbi

Il via libera dei governatori (all’unanimità) al Piano nazionale vaccini 2017-2019 è arrivato, come anticipato da Sanità24 : la Conferenza delle Regioni si è espressa e a stretto giro, nel primo pomeriggio, sarà siglata l’Intesa in Stato-Regioni. E se il presidente Stefano Bonaccini parla di «una giornata importante per l'affermazione della politica di prevenzione nel nostro Paese», spetta all’assessore Antonio Saitta, coordinatore per la Sanità, mettere i classici “puntini sulle i”. «Al via libera all’Intesa si accompagna - chiarisce - una richiesta al Governo: che quando saranno ripartite le risorse di cui alla legge di Bilancio, sia definita con puntualità la tempistica del calendario vaccinale». Della possibilità di un’attuazione graduale del Piano si parla nella bozza di Intesa trasmessa dal ministero della Salute, ma evidentemente le Regioni, con il freno tirato sulle risorse, chiedono una garanzia blindata. E chissà che una maggiore chiarezza sui tempi di attuazione non arrivi già con la prima revisione dei nuovi Lea, affidata alla Commissione nazionale che dovrà esprimersi entro il 28 febbraio.

Intanto, si festeggia la vittoria per il via libera a un Piano fermo da anni. «Il tema delle vaccinazioni - afferma Bonaccini- è fondamentale per un approccio serio in termini di prevenzione sia rispetto al riaffacciarsi di patologie che credevamo ormai definitivamente superate, sia rispetto alle coperture necessarie per altre gravi malattie e per le fasce più deboli della popolazione. Diamo l’Intesa al Piano vaccini, su quale in realtà ci eravamo già espressi positivamente a novembre 2015, con un duplice obiettivo. Da un lato mantenere l’attuale copertura rispetto alla Polio, cercare di sconfiggere definitivamente Morbillo e Rosolia. Dall’altro allargare le vaccinazioni - conclude Bonaccini - per alcune fasce della popolazione penso a Pneumococco e Zoster per gli anziani e anti Meningococco negli adolescenti, Rotavirus e Varicella per i bambini». Per Saitta «bisogna poi perseguire una maggiore consapevolezza della popolazione rispetto alle vaccinazioni anche attraverso specifiche campagne, andare avanti sulla strada dell'informatizzazione delle anagrafi vaccinali e coinvolgere in modo ancora più stringente i professionisti sanitari nella cultura delle vaccinazioni».


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