Dal governo

Obbligo vaccinale? Lorenzin frena, la Lombardia si chiama fuori

di red. san.

Lorenzin frena: «Nessuna intesa» e comunque per fare una legge serve un accordo nel Governo. Se mai il Governo facesse in tempo. E la Lombardia si chiama fuori: «Non condividiamo» la posizione delle Regioni. E così si ricomincia daccapo.

La frenata della ministra

«Con riferimento alle notizie stampa secondo cui sarebbe stata raggiunta un’intesa tra Stato e Regioni per l'approvazione in tempi brevi di una legge nazionale sulla obbligatorietà delle vaccinazioni ai fini dell'accesso ai percorsi scolastici, il ministero della Salute precisa che nell'incontro di ieri tra il ministro della Salute e la Commissione Salute della Conferenza delle Regioni, avente ad oggetto le modalità attuative del nuovo Piano Nazionali Vaccini, si è avviata una proficua interlocuzione sul tema». L’avvio di un confronto, insomma, in merito alla «posizione regionale di favore verso un intervento legislativo nazionale che renda obbligatorie le vaccinazioni al fine dell'accesso ai percorsi scolastici nella scuola dell'infanzia e dell'obbligo», ha aggiunto la ministra. «Acquisita la posizione delle Regioni» la ministra ha aggiunto di essersi « riservata di portare la questione all'attenzione del ministro dell'Istruzione e della ricerca scientifica e degli altri colleghi di Govern»o. Pertanto, è la conclusione che gela le speranze di tanti, «nessuna intesa è stata raggiunta». Si è «trattato dell'inizio di una interlocuzione istituzionale su di un tema di grande interesse per le famiglie italiane».

Lo stop lumbard

«Ho appreso con grande stupore dalle agenzie di stampa la conclusione a cui si è giunti nell'incontro tenuto ieri tra il ministro Lorenzin e una delegazione degli assessori alla Salute delle Regioni, di arrivare in tempi brevi ad una legge nazionale per stabilire l'obbligatorieta' dei vaccini. Regione Lombardia non è assolutamente d'accordo perché riteniamo che gli obblighi non producono l'effetto di radicare nei cittadini la consapevolezza dell'utilità dei vaccini». Questa la secca chiusura dell'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, commentando le dichiarazioni dell'assessore della regione Piemonte e coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni, Antonio Saitta, e del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, sull'esigenza di avere una legge sull'obbligatorietà dei vaccini.
«La posizione espressa dall'assessore Saitta - ha spiegato Gallera - non rappresenta la posizione di Regione Lombardia, non è stata condivisa ed è lontana da quella che abbiamo espresso in tutte le sedi». La posizione della Regione Lombardia - ha concluso l'assessore
- non è quella di rendere obbligatori i vaccini, «ma di rendere i cittadini consapevoli che la scelta di vaccinarsi è quella piu' giusta per la propria salute. Per Regione Lombardia vaccinare è l'unica scelta per tutelare la salute individuale e della comunità, per questo offriamo un piano vaccinale che si è arricchito negli anni e mettiamo in campo una comunicazione capillare che punta ad una maggiore consapevolezza».


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