Dal governo

Marche in testa tra le Regioni benchmark. Tra le 3 “papabili” per il 2017 Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto

di Barbara Gobbi

Anteprima. Saranno i governatori a scegliere il 3 febbraio la tripletta delle Regioni di riferimento per il 2017, ai fini della definizione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario. Intanto, è scritta nero su bianco nel documento inviato dal ministero della Salute ai fini dell’Intesa in Conferenza Stato-Regioni, la cinquina delle Regioni benchmark da cui designare le 3 prescelte: Marche in testa, Emilia Romagna, Umbria, Lombardia e Veneto a seguire. E se alle Marche - per cui l’avanzo di 40 milioni di euro è stato decisivo - la presenza nella rosa spetta di diritto, sarà come sempre una valutazione politica a decidere quale includere o escludere delle altre quattro.
In particolare, la partita si gioca come l’anno passato tra Umbria ed Emilia Romagna: quest’ultima ha già ceduto il passo l’anno passato, per cui è probabile che stavolta decida di non farsi da parte. Veneto e Lombardia dovranno accordarsi su chi, in rappresentanza del centro-destra, accetti di rimanere con il cerino in mano. Si fa per dire, naturalmente, perché in ogni caso già rientrare nella graduatoria finale è un successo.

Questi i parametri che vanno a comporre l’indicatore finale di qualità ed efficienza (IQE): il punteggio della griglia Lea per l’anno 2013 - in cui con 214 punti la Toscana è al top -; i dati di bilancio; i dati Sdo 2013 e gli indicatori principali di salute.


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